domenica, 04 Giugno 2023

“Una nuova Italia”, l’instant book di Youtrend

Da non perdere

“Una nuova Italia” è l’instant book di analisi sulle elezioni Politiche 2018. Perché “instant”? Perché è stato scritto nei giorni (e nelle notti) immediatamente successive al voto, da un team di analisti coordinato da Matteo Cavallaro, Giovanni Diamanti e Lorenzo Pregliasco di Quorum/YouTrend. Grazie a questo lavoro, il libro, edito da Castelvecchi, era pubblicato e disponibile già due settimane dopo le elezioni. Non potevano certo immaginare, gli autori, che dopo più di due mesi dal 4 marzo l’Italia sarebbe stata ancora in attesa di un governo. Ma a maggior ragione, non si può prescindere da un’analisi approfondita del voto: di cosa significano i risultati di queste elezioni – e di come ci si è arrivati.

A cominciare dalle “regole del gioco”. Con una nuova legge elettorale, il “Rosatellum”, approvata pochi mesi prima del voto, un fattore che era necessario conoscere a fondo per essere interpretato (e sfruttato) nel migliore dei modi. Proprio a questo aspetto è dedicato il primo capitolo del libro. Una legge complessa, ma di cui viene ricostruita la genesi: il “Rosatellum” non è che il punto di arrivo (provvisorio?) di un percorso pluridecennale fatto di referendum popolari, esigenze e “capricci” di una classe politica in continua transizione e interventi della Corte costituzionale.

Ampio spazio è dedicato all’analisi della comunicazione politica dei principali partiti, in un’epoca sempre più caratterizzata da una campagna elettorale permanente. Non tutte le posizioni di partenza erano uguali: ciascun partito aveva un suo peculiare background, fatto di punti di forza e di debolezza (spesso ben riassunti da ciascun leader) declinati in vario modo. Claim, messaggi, temi ricorrenti, strategie utilizzate: la varietà è stata grande, e i risultati possono essere letti come una conseguenza dei diversi stili e delle diverse scelte comunicative.

Già, ma cosa si è comunicato? I programmi elettorali sono stati analizzati in un capitolo specifico: se il centrodestra ne ha promosso uno unitario, di coalizione, il centrosinistra ne ha presentato diversi, uno per ogni lista apparentata. Il Pd ha messo l’accento, prevedibilmente, sugli obiettivi centrati dal governo uscente. Più breve il programma del Movimento 5 Stelle, nel quale l’analisi ritrova tra i termini più utilizzati quelli di “rivoluzione”, “immigrazione” e “cittadinanza”.

E si arriva infine all’analisi ai raggi X del voto vero e proprio: la “nuova Italia” emerge da una geografia elettorale profondamente rivoluzionata rispetto a quella con cui siamo stati abituati a fare i conti per decenni. L’Italia appare oggi nettamente divisa a metà, con il Nord saldamente in mano a un centrodestra a trazione leghista, il Sud terra di conquista del Movimento 5 Stelle, e la scomparsa delle “zona rosse”. L’analisi sulla composizione sociale del voto, ottenuta incrociando dati ufficiali con una ricerca demoscopica a tutto tondo, fa emergere non solo cosa gli elettori hanno votato (e come, in che misura), ma anche il perché. Per ogni partito, scoprire chi abbia goduto del maggior consenso tra i vari segmenti anagrafici e professionali è fondamentale per interpretare il segnale venuto dal voto che ci ha consegnato ad una fase della vita politica mai così caotica.

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Una “nuova Italia” emerge da una geografia elettorale profondamente rivoluzionata rispetto a quella con cui siamo stati abituati a fare i conti per decenni

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