lunedì, 25 Settembre 2023

Talk FOR Energy: Imparare a fare i conti con l’energia

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Articolo di Simone Spinelli

Siamo giunti al quarto appuntamento dei Talk FOR Energy, ciclo di incontri sponsorizzato dalla Fondazione Ottimisti&Razionali e dallo Studio Legale Napoletano & Partners. Il talk ha visto la partecipazione di Jacopo Giliberto, Giornalista del Sole 24 Ore, Marco Marsili, Ceo di Shell Italia E&P, Chicco Testa, Presidente FISE Assoambiente e Claudio Velardi, Presidente della Fondazione Ottimisti&Razionali.

Così come accaduto nei precedenti incontri, l’argomento, pur complesso, è stato affrontato grazie al confronto che, partendo dal caso concreto, rappresentato dall’intervento del Ceo di Shell Italia E&P, ha portato ad un dibattito costruttivo tra mondi distanti sì, ma connessi e il cui dialogo, soprattutto oggi, risulta di fondamentale importanza.

La transizione energetica, al centro del ciclo di incontri, oltre che come opportunità, va affrontata anche da un punto di vista strettamente economico. Il peso dell’energia nell’economia di un Paese sviluppato può e deve essere misurato in termini di bilancia commerciale, ma anche in termini di ricadute scientifiche, tecnologiche, occupazionali e sociali. Troppo spesso, infatti, la mera bandiera dell’economia green viene sventolata in totale mancanza o assenza di dati oggettivi. Ed è proprio a questo che il talk mirava: dare tangibilità e concretezza a quella che è, ad oggi, la più grande sfida che l’Occidente deve affrontare, a maggior ragione all’indomani della pandemia, che in questo senso deve essere vista come un volano ed una possibilità per accelerare un processo già al centro di dibattiti da decenni nel panorama europeo.

L’intervento di Marco Marsili si è sviluppato nell’analisi di tre possibili scenari post pandemici studiati da Shell Italia E&P.

Nel primo, denominato “Scenario Waves”, a prevalere è l’economia: è lo scenario sicuramente maggiormente “pessimista”, che vede la netta contrapposizione tra Stati Uniti e Cina, un aumento della ricchezza generale mondiale a cui fa seguito, d’altro canto, un incremento delle emissioni. In questo scenario, la lotta al cambiamento climatico verrebbe accantonata e spostata solamente al periodo tra il 2035 e il 2040, portando, però, ad un aumento di 2,3° per quanto riguarda la temperatura mondiale, ben oltre quelli che sono i parametri dettati dall’Accordo di Parigi.

Il secondo scenario, definito “Scenario Island”, vede prevalere la sicurezza: si avrebbe un ritorno ad un accesso nazionalismo, ad una sorta di autarchia statale in cui si vedrebbe la diminuzione della cooperazione internazionale accompagnata da un aumento generalizzato della povertà, scenario questo che ricadrebbe con maggior peso sui Paesi in via di sviluppo e che vedrebbe un incremento stimato di 2,8° della temperatura mondiale.

Il terzo ed ultimo scenario, denominato “Scenario Sky 1.5”, prevede un aumento dell’attenzione nei confronti della salute pubblica: maggiore cooperazione, crescita delle rinnovabili e l’obiettivo delle zero emissioni da poter raggiungere entro il 2060. Scenario questo, sicuramente maggiormente “ottimista”, e che farebbe rientrare gli Stati entro gli obiettivi prefissati della decarbonizzazione.  

Il giornalista Jacopo Giliberto e Chicco Testa hanno sviluppato tali temi in un confronto costruttivo: la transizione energetica deve essere percepita come un problema globale, mentre ad oggi prevale la logica NIMBY (dall’inglese “Not in my back yard”, “Non nel mio cortile sul retro di casa”). Gli investimenti per tale processo sono elevatissimi (la stima è di 30/50 trilioni di dollari), ma, così come anche ricordato nel discorso di insediamento del nuovo Governo Draghi, le risorse, seppur tante, sono limitate e devono essere indirizzate ad un obiettivo specifico.

In quest’ ottica va anche inquadrato il ruolo del nuovo Ministero per la Transizione Ecologica, chiamato non solo a modificare il quadro normativo per rendere maggiormente efficiente la macchina burocratica, in modo da incentivare privati e pubblico ad investire, ma anche a sostenere una svolta culturale ed un cambio di paradigma che ponga, nell’analisi oggettiva sulla transizione energetica, costi, benefici ed opportunità al centro del dibattito sociale e politico.

Questi obiettivi sono gli stessi che hanno portato alla creazione di Talk FOR Energy: dare sostanza e concretezza, portare analisi oggettive, sviluppare ed incentivare dibattiti nel quadro generale volto all’informazione di un pubblico sempre più ampio che vede in questa tematica un’opportunità senza precedenti.

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