SkillsFORfuture, nuovo format FOR in partnership con ASSTEL, ha un obiettivo ambizioso: non solo parlare di futuro, ma parlarne anche con concretezza e consapevolezza. E le transizioni, ecologica e digitale, che si intrecciano e procedono inevitabilmente insieme, plasmano il nostro domani e lo caratterizzano. Transizioni gemelle e futuro sono legati a doppio filo.
La prima tappa virtuale di SkillsFORfuture è stata Ivrea, con il digital talk “La digitalizzazione umana. Innovazione, persone, territori” di venerdì 10 giugno (qui è possibile rivedere l’incontro). Ivrea è un territorio legato al nome della fabbrica Olivetti, che ha fatto la storia del nostro Paese anche perché capace di creare un senso di appartenenza all’impresa, di comunità, dedizione, assolutamente inusuale per l’epoca.
La vision di Olivetti
Dopo l’introduzione di Claudio Velardi, Presidente FOR, Roberto Maglione, Professor of Practice alla Luiss Business School, ha parlato della sua carriera, iniziata proprio in Olivetti. Maglione ha potuto sperimentare in prima persona qual era la visione di Adriano Olivetti, una visione integrata, verticale. Per Olivetti, infatti, «il paradigma uomo, fabbrica, territorio costituisce l’idea del nucleo portante di comunità». E l’uomo non è solo un lavoratore, ma anche un soggetto civile e sociale, il cui obiettivo ultimo è il raggiungimento dell’indipendenza e della libertà. Il lavoro in fabbrica nella visione olivettiana supporta il processo anche sprigionando creatività e innovazione nell’individuo.
Fra eredità e cambiamento
È importante, però, non abbandonarsi ai ricordi, alla nostalgia dei tempi che furono. «Bisogna adattare ai nostri tempi gli aspetti eccezionali e la buona pratica della cultura olivettiana», ha detto Stefano Sertoli, Sindaco di Ivrea. Città piccola ma orgogliosa, fiera della sua eredità, ha molto altro da dire.
Un tempo capitale dell’informatica, oggi Ivrea ha un problema di scolarizzazione e formazione. L’utente deve avere gli strumenti per padroneggiare al meglio la nuova tecnologia, anche grazie ad una divulgazione chiara e completa. «Non possono esserci cittadini di serie A e cittadini di serie B».
Transizioni gemelle
«Il tema della digitalizzazione è intrinsecamente legato a quello dell’energia e della transizione energetica», ha spiegato Simona Benedettini, Energy Analyst della Fondazione Ottimisti&Razionali. La digitalizzazione è un pilastro delle politiche e delle iniziative che riguardano l’energia a livello europeo. È fondamentale, infatti, dal punto di vista dei costi: la digitalizzazione permette di risparmiare sui costi del sistema energetico, della manutenzione delle infrastrutture. Inoltre, consente la partecipazione dei clienti finali al processo di transizione energetica.
«Le persone devono essere sempre più al centro del processo di transizione energetica», ha concluso Simona Benedettini. «Bisogna trasformare l’impresa, il cliente finale, la persona fisica, in un attore che non è solo consumatore ma produttore di energia elettrica, gas, rinnovabili».
La comunità
Marco Bussone, Presidente di UNCEM, nel suo intervento ha spiegato che ora l’attenzione è ora su un nuovo umanesimo, sul modo in cui le persone sono sui territori e hanno accesso a diritti di cittadinanza, incluse innovazione e opportunità della digitalizzazione. Le opportunità vanno garantite a tutti, comuni piccoli e grandi: la logica comunitaria, dei comuni insieme, permette di vincere sperequazioni e disuguaglianza. Il PNRR, la transizione digitale ed ecologica, i bandi, devono permettere alla comunità di vincere sugli individualismi. L’identità è da valorizzare, ma al contempo comunità ed enti locali devono lavorare insieme per nuove forme di welfare comunitario, per spazi dove la comunità può trovare la sua dimensione.
«La digitalizzazione e l’infrastrutturazione digitale sono un mezzo per rendere più efficace la garanzia di diritti di cittadinanza e ai cittadini insieme», ha detto Bussone in conclusione, «e fare in modo che le opportunità – fondi europei, PNRR, governo, parlamento – siano accessibili a tutti».
Umanesimo digitale
La Senatrice Maria Virginia Tiraboschi ha espresso la sua preoccupazione, e quella del Governo, per le trasformazioni che avverranno da qui al 2030. Stiamo vivendo una fase molto complessa che richiede grande competenza e forte coesione. Nel dibattito pubblico, emerge che parlare di transizione ecologica significa impattare in maniera forte sul tessuto produttivo.
Transizione ecologica e digitale non sono solo parole vuote, ma bisogna acquisire gli strumenti per affrontare i cambiamenti. In questa fase, il capitale umano diventa sempre più importante. «Parliamo di umanesimo digitale perché il capitale umano deve diventare centrale nel processo di trasformazione», ha spiegato la Senatrice.
Upskilling e reskilling
La filiera TLC è molto impegnata nella sfida tecnologica e dell’infrastrutturazioe, che significa anche infrastruttura delle conoscenze. Laura Di Raimondo, Direttore Generale di ASSTEL, ha sottolineato che il settore investe fortemente sul capitale umano, innovativo, non solo per quanto riguarda il digitale ma anche lo sviluppo e la formazione di nuovi talenti. C’è un’enorme responsabilità nei confronti dei ragazzi e delle competenze STEM. «Dobbiamo investire sulle persone: in termini di reskilling e upskilling siamo in evoluzione continua», ha spiegato Laura Di Raimondo.
«La difficoltà oggi è quella di individuare i mestieri del futuro, possiamo dotarci di skill, competenze. In questo momento sta cambiando tutto: bisogna tornare a studiare».
Al prossimo appuntamento di SkillsFORfuture!