La commissione Ambiente di palazzo Madama ha avviato ieri l’esame dell’affare assegnato sui profili ambientali della Strategia energetica nazionale (SEN).
Il relatore Stefano Vaccari (Pd) ha ricordato, tra le altre cose, che con la ratifica dell’accordo sul clima COP21 di Parigi, l’Italia si è impegnata a contenere il riscaldamento globale al di sotto di due gradi rispetto ai livelli preindustriali, con l’obiettivo di puntare a un contenimento entro un grado e mezzo. Questo comporta – ha chiarito il senatore – un’accelerazione della transizione verso un’economia a bassissime emissioni di carbonio e il raggiungimento di zero emissioni nette alla metà del secolo.
Vaccari ha anche ricordato che la produzione di energia e il suo utilizzo hanno un peso particolare nel raggiungere questi obiettivi. La programmazione energetica nazionale, quindi, sarebbe chiamata a delineare le misure nazionali necessarie a rispettare gli impegni presi a livello internazionale, mettendo al centro efficienza energetica e sviluppo delle rinnovabili, adeguamento delle reti di distribuzione e innovazione con l’efficacia e l’orizzonte temporale adeguato.
A questi obiettivi – ha spiegato il dem – deve rispondere la revisione della SEN da configurare all’interno di una strategia climatica complessiva del Paese e con un’ampia partecipazione e condivisione. Quindi occorre impegnare il governo a promuovere la più ampia condivisione nel processo di revisione della strategia.
Il presidente del gruppo di lavoro, Giuseppe Francesco Marinello (Ap), ha riferito che si svolgerà un ciclo di audizioni sul tema, così da approvare una risoluzione sull’affare assegnato (d’intesa con la commissione VIII della Camera) in tempo utile per fornire un indirizzo al governo.
Il dibattito – ha concluso Marinello – potrà svolgersi dopo le audizioni, preferibilmente su uno schema di risoluzione già predisposto dai relatori.