sabato, 25 Marzo 2023

STATO DELL’AMBIENTE: LA RELAZIONE

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L’Italia è uno Stato saldamente incardinato nel sistema delle tutele ambientali ed è uno dei più attenti al mondo. Sono questi, alcuni degli aspetti che emergono dalla relazione sullo stato dell’ambiente 2016, trasmessa al Parlamento lo scorso 6 luglio, che aggiorna la precedente pubblicazione del 2009 con i principali indicatori ambientali del nostro Paese. Un lavoro che consente di avere piena contezza del territorio, dei suoi ecosistemi, della sua biodiversità, dei punti di forza e insieme delle sue criticità.

La relazione sullo stato dell’ambiente prende il via dal contesto già tratteggiato con il documento dell’Agenzia europea per l’ambiente “State and Outlook 2015” e facendo riferimento all’approccio DPSIR (Driving forces, Pressures, State, Impacts, Responses), offrendo quindi la più ampia modalità di analisi e lettura delle problematiche ambientali. Il modello delineato mira ad individuare le relazioni di causa-effetto e le interazioni tra i moduli che lo costituiscono, con l’intento di costruire gli scenari possibili.

Quanto all’Italia, sono molti i punti positivi che emergono nella relazione: è tra i sistemi-paese a più alta efficienza energetica e può contare su performance nelle rinnovabili che collocano il Paese all’avanguardia su scala mondiale. Tuttavia, non mancano alcune considerazioni negative come sul settore rifiuti, oltre alla depurazione e alla qualità dell’aria delle città.

In particolare al settore dei rifiuti, l’Italia è al di sotto degli standard europei per la raccolta differenziata che si attesta al 47,5% (i target Ue sono del 65%), e ha la criticità costituita dalle discariche dove finisce ancora il 40% dei rifiuti, con aree del Paese in cui tale percentuale è doppia. Esiste inoltre un ritardo diffuso relativo all’impiantistica che riguarda anche i sistemi di termovalorizzazione; i paesi Ue più virtuosi dal punto di vista ambientale smaltiscono un’alta percentuale di rifiuti.

In ultimo, prendendo in considerazione lo scenario nazionale degli ultimi 40 anni, emergono dei progressi fondamentali in tema di salute dei cittadini. Tuttavia, oggi l’Europa si trova ad affrontare sfide ancor più complesse, a partire da quella sui cambiamenti climatici, rispetto alla quale l’accordo di Parigi 2015 ha sancito un passo non negoziabile.

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