Con l’arrivo dei corsi online aperti su larga scala (MOOC) quasi un decennio fa, l’apprendimento è entrato in una fase di digitalizzazione. Digital Learning 1.0 (l’era dei MOOC) ha catalizzato la democratizzazione dell’apprendimento fornendo accesso digitale a contenuti che in precedenza erano stati limitati al confronto diretto. Coursera, Udemy e Udacity sono stati i primi a digitalizzare i contenuti e renderli accessibili a milioni di persone in tutto il mondo.
Tuttavia, gli obiettivi di apprendimento si sono evoluti. Non si tratta più solo di conoscenza e accesso. Le competenze sono la nuova valuta. Non possiamo imparare le soft skills semplicemente guardando video e rispondendo a quiz; invece, è tempo di andare oltre quegli approcci tradizionali verso un nuovo paradigma di apprendimento digitale.
Allora, qual è il prossimo? Ecco quattro principali tendenze che stanno definendo quel nuovo paradigma: il Digital Learning 2.0.
1)La rapida crescita della forza lavoro mobile. Secondo la società di intelligence di mercato IDC, nel 2015 c’erano oltre 1,3 miliardi di lavoratori mobili in tutto il mondo e PWC prevede oltre 1 miliardo di lavoratori mobili nella sola Asia entro il 2020. Più i lavoratori sono mobili e lavorano in remoto, più la domanda di soluzioni mobili in grado di fornire contenuti di qualità sempre e ovunque continuerà ad aumentare.
2) I tassi di penetrazione degli smartphone hanno già superato il 30% a livello globale e la ricerca indica che entro il 2021 ci saranno più persone con smartphone che persone con accesso all’acqua potabile. Dati i progressi della rete cellulare e la rapida adozione del 4G +, oltre la metà della popolazione mondiale è ora connessa a Internet tramite un telefono cellulare.
La convergenza della tecnologia degli smartphone, le velocità della banda larga e l’ascesa di una forza lavoro mobile stanno portando alla nascita del microlearning mobile come driver chiave per Digital Learning 2.0.
3) L’apprendimento non riguarda più solo il contenuto e la conoscenza. L’apprendimento riguarda l’esperienza e l’applicazione, perché la nuova valuta è l’abilità. Esperti e professionisti riconoscono che l’apprendimento complessivo non riguarda solo la formazione formale, ma anche l’apprendimento con gli altri e le esperienze pratiche sul posto di lavoro, come descritto semplicemente nel modello 70-20-10. Questa tendenza si basa fortemente sull’andragogia (la scienza dell’apprendimento degli adulti), sulla teoria dell’apprendimento trasformativo e sull’apprendimento esperienziale (che afferma che gli adulti apprendono attraverso la riflessione, il dialogo tra pari e l’applicazione). Il lavoro basato sul progetto e le esperienze pratiche sono tutti modi per dare vita a questi princìpi. Quando gli adulti praticano ciò che hanno appreso, la conservazione e la proprietà dei contenuti aumenta in modo significativo. In un ambiente aziendale, questo è il santo graal dell’apprendimento: incoraggiare le persone a possedere, conservare e applicare ciò che hanno imparato.
4) Entro il 2022, le aziende richiederanno una strategia di lavoro proattiva e inventiva per aiutare il 54% della forza lavoro che richiederà l’upkilling o il reskilling. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico consentiranno una migliore previsione e i datori di lavoro saranno in grado di anticipare rapidamente e mappare le categorie di lavoro emergenti, i licenziamenti e le inefficienze nei processi, nonché i mutevoli requisiti di competenze, in risposta alla continua interruzione della forza lavoro moderna.
È tempo di aumentare gli ecosistemi di apprendimento più forti e più collaborativi in cui i dati vengono utilizzati per individuare le tendenze dei talenti e le carenze di competenze. Ciò allineerà le strategie di gestione dei talenti tra imprese, governi e fornitori di formazione per massimizzare le opportunità disponibili per trarre vantaggio dalle tendenze di trasformazione della Quarta rivoluzione industriale.
Quindi, se il Digital Learning 1.0 si concentrava sul ridimensionamento delle conoscenze, il Digital Learning 2.0 riguarda lo sviluppo di competenze attraverso l’applicazione delle conoscenze. Digital Learning 2.0 riguarda ciò che chiamiamo MPPG, che sta per micro-apprendimento mobile in modi partecipativi e personalizzati in gruppo. Si tratta di coinvolgere lo studente sempre e ovunque. Gli studenti che sperimentano il Digital Learning 2.0 dovranno ripensare al modo in cui apprendono: da un’esperienza passiva di lettura, visione o ascolto principalmente di esperti, a un ruolo più attivo e partecipativo nel porre domande, riflettere sulle risposte e condividere punti di vista con altri studenti.
Perché è importante?
Siamo entrati nella quarta rivoluzione industriale. Viviamo in un mondo in cui si prevede che il 20-50% dei compiti verrà sostituito da macchine e intelligenza artificiale. Negli incontri globali in tutto il mondo lo sviluppo delle competenze e la creazione di posti di lavoro sono tra i principali argomenti all’ordine del giorno. I tassi di disoccupazione stanno aumentando e, se non facciamo nulla, continueranno a salire alle stelle solo quando i nostri lavori verranno sostituiti dalle macchine.
Le soluzioni di Digital Learning 2.0 dovranno essere progettate non solo per fornire contenuti, ma per catalizzare le persone a pensare in modo critico e collaborare per sviluppare le 10 migliori competenze identificate nel Rapporto sul futuro del lavoro del World Economic Forum.
Dovrà preparare miliardi per il futuro del lavoro. Dovrà abbracciare la filosofia dell’apprendimento “molti a molti”, in cui non esiste un solo esperto, ma una comunità di persone che possono imparare dalle esperienze e dalle conoscenze reciproche. Dovrà favorire le espressioni creative dell’apprendimento, dalla visualizzazione al gioco di ruolo alla condivisione di nuove idee. E, soprattutto, dovrà adottare una forte strategia mobile (preferibilmente mobile-first, non mobile-responsive) per soddisfare le crescenti esigenze di miliardi di persone.
Digital Learning 2.0 dovrà essere MPPG: mobile-first, partecipativo, personalizzato e basato su gruppi. Questo è uno spazio nuovo ed emergente, quindi è il momento di ridefinire il modo in cui apprendiamo e riconquistare il modo in cui insegniamo per abbracciare l’era partecipativa, mobile e di micro-apprendimento che ci consentirà di raggiungere miliardi il più velocemente possibile.
Traduzione di Rosa Berlingieri
Link articolo originale: https://www.weforum.org/agenda/2019/09/to-build-the-workforce-of-the-future-we-need-to-revolutionize-how-we-learn-wecome-to-digital-learning-2-0/