domenica, 24 Settembre 2023

La nuova efficienza energetica targata Ue

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Prime luci dell’alba, ma alla fine l’accordo tra le istituzioni europee sull’efficienza energetica c’è, con l’ok sulla nuova direttiva che segna un nuovo tassello nel quadro del pacchetto “Fit for 55” del Green Deal e che attende ora l’adozione formale da parte di Consiglio e Parlamento per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. 

L’accordo stabilisce un obiettivo di efficienza energetica dell’11,7% per il 2030 che dovrà essere garantito collettivamente dagli Stati membri, raddoppiando gli obiettivi precedenti dell’obbligo annuale di risparmio energetico. Raggiungere quindi ogni anno l’1,49% di risparmio nel consumo finale di energia in media, dal 2024 al 2030 (rispetto allo 0,8% attuale), e l’1,9% entro la fine del 2030. Misura, quest’ultima, che riguarda soprattutto settori come l’edilizia, l’industria e i trasporti. 

Pubblico e privato

L’accordo interessa poi anche gli enti pubblici, prevedendo per questi ultimi maggiori responsabilità. Dovranno, infatti, rispettare i requisiti di efficienza energetica anche negli appalti pubblici di prodotti, servizi, edifici e lavori, introducendo anche qui l’obiettivo annuale di riduzione del consumo energetico dell’1,9%. 

L’Ue guarda poi alle amministrazioni. Gli Stati membri dovranno promuovere piani di riscaldamento e raffrescamento locali nei grandi Comuni con una popolazione superiore ai 45 mila abitanti e, sulla base della definizione rivista di teleriscaldamento e teleraffrescamento efficiente, i requisiti minimi saranno gradualmente modificati per garantire una fornitura completamente decarbonizzata entro il 2050. In questa direzione, il sostegno a nuove unità di cogenerazione ad alta efficienza a gas naturale e collegate a sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento saranno possibili fino al 2030, mentre i combustibili fossili saranno vietati per le nuove capacità di generazione di calore.

Obblighi previsti anche per imprese e PMI con un consumo energetico superiore agli 85 TJ che dovranno dotarsi di un sistema di adeguamento di gestione dell’energia, pena audit energetico (se il consumo annuo supera i 10TJ). Inoltre, l’accordo introduce, per la prima volta, uno schema di rendicontazione delle prestazioni energetiche dei grandi data center.

Finanza

C’è poi il capitolo investimenti, con il rafforzamento delle disposizioni sui  finanziamenti dell’efficienza energetica per facilitare la mobilitazione degli investimenti. Gli Stati membri dovranno promuovere schemi di finanziamento innovativi e prodotti di prestito verdi, garantendo un’offerta ampia e non discriminatoria da parte delle istituzioni finanziarie, e riferire sul volume degli investimenti nell’efficienza energetica. Infine, per la prima volta l’Unione europea istituzionalizza la povertà energetica, includendo il concetto all’interno dell’accordo. I Paesi Ue dovranno realizzare, prioritariamente, misure di miglioramento dell’efficienza energetica destinate alle persone colpite dalla povertà energetica e ai clienti vulnerabili, oltre alle famiglie a basso reddito e alle persone che vivono in alloggi popolari, nei casi applicabili. Le misure puntano ad attenuare la povertà energetica e a favorire l’emancipazione dei consumatori creando, tra le altre cose, sportelli unici per l’assistenza tecnica e finanziaria e meccanismi extragiudiziali per la risoluzione delle controversie.

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