“L’energia a cui l’Italia non può rinunciare”. Il sottotitolo dell’ultimo libro di Umberto Minopoli, Presidente dell’AIN (Associazione Italiana Nucleare) è quanto mai opportuno per descrivere il nucleare. Ma andiamo con ordine.
Il 28 giugno noi di FOR abbiamo organizzato la presentazione, appunto, del libro “Nucleare. Ritorno al futuro. L’energia a cui l’Italia non può rinunciare” (Guerini e Associati). All’evento, che si è tenuto sulla terrazza Havas, a Roma, hanno partecipato in tanti, tra il pubblico. Del resto, l’argomento è colmo di attualità, perché di energia si sente e si legge ogni giorno. Tra i relatori, oltre – è scontato dirlo – all’autore, Umberto Minopoli, hanno partecipato Erica Mazzetti, Paolo Arrigoni, Antonio Gozzi, Giuseppe Zollino e Chicco Testa. Il tutto con la moderazione di Giorgio Rutelli, Direttore di Formiche.net
«Riconsiderare scelte emozionali e ideologiche»
Dell’importanza del momento, dal punto di vista “energetico”, ha parlato l’onorevole Erica Mazzetti, intervenuta alla presentazione: «il momento spinge a riconsiderare le scelte emozionali e ideologiche sul nucleare, rivelatesi controproducenti. La libertà del nostro Paese di essere autosufficienti». E sì perché i temi della sicurezza e dell’autosufficienza energetica sono oggi di fondamentale importanza, basti pensare alle preoccupazioni relative al gas e al costo dell’energia.
Partnership rinnovabili-nucleare
Il punto deve essere chiaro: non si tratta di scegliere una tecnologia piuttosto che un’altra, né nell’ottica appunto della sicurezza energetica né per quel che riguarda la transizione ecologica, che resta sempre sullo sfondo di ogni discorso. No, il punto è utilizzare ogni tecnologia utile per i diversi scopi, climatici ed energetici. Questo è stato anche il punto sollevato da Antonio Gozzi, Presidente Duferco Italia Holding, che ha sottolineato come il sistema industriale italiano «abbia bisogno di energia decarbonizzata a costi contenuti; le rinnovabili sono importanti, ma non possono bastare perché sono intermittenti e hanno bisogno di energia stabile e continua». Ma qui sta la questione. Neutralità tecnologica, nessun idealismo quando si parla di tecnologia. Anche perché, ad ogni modo, il nucleare non causa emissioni di CO2. E arrivare a net zero è uno degli obiettivi della transizione, va ricordato.
Uno dei concetti chiave di “Nucleare. Ritorno al futuro” è proprio quello della differenziazione delle fonti. Lo ha ricordato il professore Zollino. Non solo differenziare tra le fonti che non emettono anidride carbonica e fonti che ne emettono»; nella lotta alle emissioni, «il nucleare, insieme all’energia da fonti rinnovabili, non emette CO2». Questo è un fatto e non c’è negazione che tenga. Che il nucleare sia pulito e sicuro l’ha ricordato anche il senatore Arrigoni; è una soluzione a cui dobbiamo necessariamente pensare, in Italia, «se vogliamo contrastare i cambiamenti climatici e ridurre l’elevata dipendenza energetica dall’estero». Anche perché le rinnovabili, da sole, non sono sufficienti. Chicco Testa, Presidente Assoambiente, è stato chiaro in merito: «il nucleare è l’unica fonte energetica in grado di garantire costanza al sistema elettrico».
Umberto Minopoli ha scritto un testo chiaro, comprensibile, divulgativo che offre una panoramica accurata su quello che è il nucleare. Fornisce, com’era nelle intenzioni dell’autore, una «rappresentazione reale della tecnologia oggi, nel mondo». E, come ha spiegato lo stesso Minopoli, «nel mondo sono in costruzione 54 centrali, in Italia questa tecnologia – chissà perché – è ancora una scoperta». Per leggere tutte le ragioni per cui è opportuno che l’Italia faccia ricorso al nucleare, ovviamente, vi rimandiamo al libro.
La transizione è una sfida che può essere vinta con l’ottimismo della ragione e la lucidità di capire che non si può escludere nulla sulla strada che porta verso net zero. Certo non il nucleare.