venerdì, 09 Giugno 2023

NFT (Non-Fungible-Token): l’arte del futuro

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Manuela Scognamiglio
Napoletana doc, vive a Milano e lavora nell'advertising. È appassionata di lingue e comunicazione. Apprezza le sfide, il coinvolgimento internazionale e la conoscenza, così come il confronto con le persone. Crede nella condivisione delle esperienze, nella creazione di opportunità e nel cambiamento.

Il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, ha venduto il primo post pubblicato su Twitter nel marzo 2006 a un imprenditore malese per 2,9 milioni di dollari. La compravendita di gattini, chiamati “CryptoKitties”, pensati per essere una sorta di tamagotchi virtuali, animaletti da crescere e accudire, ha raggiunto la cifra di 7,27 milioni di dollari in sole 24 ore.

Stiamo parlando di Non-Fungible-Token, o NFT. Ne avete mai sentito parlare? Per me sono rimasti un mistero fino a qualche settimana fa; ma lavorando nel settore dell’Entertainment, ormai sempre più digital, ultimamente l’argomento sta diventando molto quotato.

Opere invisibili

Potremmo definire gli NFT come certificati di proprietà su opere digitali. Un sigillo che può essere acquistato e scambiato attraverso passaggi di criptovalute. Con la tecnologia NFT, qualsiasi elemento digitale può essere legato a un token, un codice alfanumerico riconoscibile. È così che ne viene garantita la “non fungibilità”, ovvero l’insostituibilità, l’unicità, l’originalità. Il principio è simile a quello delle opere d’arte, per cui qualsiasi copia, per quanto bene possa essere riprodotta, non avrà mai lo stesso valore dell’originale.

Le differenze però con la compra-vendita di opere d’arte fisiche sono essenzialmente tre:

  1. le transazioni di NFT si appoggiano sulla tecnologia blockchain, che ne garantisce la sicurezza. Non c’è spazio per la vendita di “falsi”;
  2. chi acquista un’opera legata a un NFT non acquista l’opera vera e propria, ma semplicemente la possibilità di dimostrare un diritto sull’opera, garantito tramite uno smart contract. L’opera continuerà ad essere fruibile da tutti, mentre sarà solo l’originale ad essere appannaggio esclusivo di chi ne avrà acquistato il diritto;
  3. le “opere” comprate e vendute non sono solo realizzazioni di artisti famosi, o a cui viene riconosciuto uno specifico valore sul mercato, ma anche semplici pagine web, immagini, video, disegni, GIF.

Se da un lato, quindi, la blockchain (e il pubblico di FOR è oramai esperto dell’argomento) garantisce per gli NFT uno spazio di improvvisazione (aka movimenti dalla dubbia legittimità) quasi nullo, dall’altro mi sembrano scommesse molto più rischiose. Dietro a un taglio di Fontana, c’è Fontana; ma chi garantisce a chi ha pagato più di 7 milioni di dollari per la fotografia digitale di un gattino che continuerà a valere tanto in futuro, o anzi, idealmente, che il suo prezzo aumenterà?

I player avanguardisti

Avanguardistica è stata la NBA, che ha visto nei NFT un’opportunità da sfruttare. La Lega di Pallacanestro americana ha deciso di vendere i video highlights delle partite come NFT. Quelli che tutti possono vedere, per intenderci, ma di cui, da questo momento, solo uno dispone l’originale. I pacchetti vanno da 9 a 200mila dollari (per LeBron James) e sono perennemente sold out.

Anche il calcio punta sempre più sulla blockchain. La Liga spagnola è la prima grande lega calcistica a entrare nel mondo del fantacalcio tramite NFT, annunciando il suo ingresso su Sorare, la piattaforma che permette di collezionare figurine e giocare online con i calciatori più famosi del mondo. Le carte di Sorare sono NFT. La combinazione della tecnologia NFT con l’antica passione del collezionismo di figurine crea un’esperienza di gioco nuova. In Italia, sono undici le squadre che hanno aderito al fantacalcio via NFT: Juventus, Lazio, Roma, Inter, Napoli, Bologna, Cagliari, Sampdoria, Genoa, Udinese e Verona.

NFT: timore ed entusiasmo

Quali sono i rischi? Non è chiaro come le leggi del mondo reale interagiranno con i mondi virtuali, come la proprietà intellettuale e i marchi saranno protetti, e chi vigilerà contro il furto e la frode. I cattivi attori stanno già pompando e scaricando il prezzo dei NFT. Quanto tempo passerà prima che i regolatori si trovino costretti ad intervenire?

Un secondo ostacolo: ci sono pochi incentivi finanziari per creare un’utopia di beni condivisi. Perché chi si è assicurato una performance virtuale esclusiva di una pop star dovrebbe permettere ad altre persone di vederla?

Tuttavia, i processi innovativi comportano un rischio che vale però sempre la pena di correre, con il fine di indagare su nuovi spazi di confronto delle nostre comunità e su forme nuove di arte e di interpretazione della realtà. Continuiamo a monitorare!

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