domenica, 24 Settembre 2023

Metaverso, what else?

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Nel 2022 tutti iniziammo a parlare di metaverso. Era considerata la grande innovazione dell’anno, e subito Meta ne divenne uno dei maggiori promotori – cambiando addirittura il proprio nome da Facebook a quello attuale, appunto Meta. Recentemente, Meta ha fatto parlare di sé per i numerosi licenziamenti e la crisi che sta attraversando. Il Metaverso sembra essere passato in secondo piano, ma le aziende stanno continuando a investire.

Con “metaverso” si intende un ambiente virtuale tridimensionale e immersivo, dove gli utenti possono interagire tra di loro e con oggetti virtuali. In altre parole, è un universo virtuale simulato in cui le persone possono sperimentare, socializzare, lavorare e persino vivere in modo totalmente digitale.

Gli inizi, nel 1992

Il concetto di metaverso è stato introdotto per la prima volta nel romanzo di fantascienza “Snow Crash” di Neal Stephenson, pubblicato nel 1992. Nel libro, il metaverso è descritto come un universo virtuale in cui gli utenti possono interagire tra di loro e con oggetti virtuali, simile a quello che vediamo oggi nei giochi online multiplayer e nelle piattaforme sociali virtuali.

Negli anni ’90, il concetto di metaverso ha iniziato a prendere piede nella cultura popolare, e numerose opere di fantascienza e videogiochi hanno cominciato ad esplorare l’idea di universi virtuali interattivi. Tuttavia, le tecnologie dell’epoca non erano ancora sufficientemente avanzate per rendere possibile la realizzazione di un metaverso vero e proprio.

Negli anni 2000, la tecnologia è migliorata significativamente, con la diffusione di internet ad alta velocità, la maturazione della grafica 3D e l’introduzione di dispositivi come Oculus Rift e HTC Vive, che hanno reso la realtà virtuale più accessibile e coinvolgente. In questo periodo sono nati diversi progetti che si sono avvicinati al concetto di metaverso, come Second Life, un mondo virtuale in cui gli utenti possono creare oggetti e interagire con altri utenti.

Cosa stanno facendo le Big Tech?

Negli ultimi anni, il metaverso ha acquisito un’importanza crescente nell’industria tecnologica, con grandi aziende come Facebook, Microsoft e Google che stanno investendo in progetti di creazione di universi virtuali interattivi. Si prevede diventerà sempre più importante nella vita delle persone, offrendo nuove opportunità per la socializzazione, l’intrattenimento, la formazione, il commercio e il lavoro. Non c’è quasi limite.

Si tratta di un’area di investimento interessante per molte grandi aziende, con l’obiettivo di sfruttare il potenziale del metaverso per offrire nuove esperienze, applicazioni e servizi ai propri utenti.

Attualmente, diverse grandi aziende stanno investendo nel metaverso, sia per sviluppare piattaforme e tecnologie, sia per sperimentare nuove applicazioni e servizi. Oltre a Meta, anche Google con Google Earth, una piattaforma che consente alle persone di esplorare il mondo reale e virtuale attraverso la tecnologia VR. Amazon, invece sta puntando sula sua piattaforma di gioco online, Twitch, che offre ai giocatori un’esperienza di gioco immersiva e coinvolgente. Ancora, Nvidia sta investendo sulla tecnologia di rendering grafico che consente ai creatori di creare ambienti virtuali ad alta risoluzione e dettagliati.

Alcuni rischi da tenere d’occhio

Come per qualsiasi tecnologia emergente, il metaverso presenta alcuni rischi e sfide da considerare. Potrebbe creare dipendenza eccessiva, con alcune persone che potrebbero preferire l’esperienza virtuale a quella reale, portando a problemi di salute mentale e fisica. Questo darebbe luogo anche a casi di isolamento sociale.

C’è anche il rischio che venga utilizzato per attività criminali, come frodi, furto di identità e altre attività illegali, oltre ovviamente ad essere vulnerabile ad attacchi informatici e problemi di cybersicurezza, che potrebbero compromettere la privacy e la sicurezza degli utenti. Infine, le grandi aziende potrebbero controllare totalmente questa tecnologia, con conseguente perdita di privacy e diritti degli utenti.

Rischi e sfide devono essere affrontati in modo proattivo e responsabile, per garantire un’esperienza virtuale sicura, inclusiva e positiva per tutti gli utenti.

Articolo a cura di Olga Mirto

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