L’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management – PoliMI ha presentato i risultati di una ricerca su 469 casi di utilizzo dell’A.I. in Italia e nel Mondo. L’analisi consente di ragionare, dati alla mano, su sviluppo, soluzioni disponibili, sperimentazioni, impatto occupazionale e aspetti etici.
Qualche numero: solo il 38% delle iniziative individuate è a regime; l’applicazione si concentra su Intelligent Data Processing, Virtual Assistant e Chatbot, ma gli ambiti con un maggior numero di progetti a regime sono Recommendation e Language Processing; il settore più attivo è quello del banking – finance – insurance; i processi di relazione col cliente raccolgono il 40% delle applicazioni; sono 460 le startup, fondate dal 2013 e finanziate dal 2016, che raccolgono complessivamente 2,2 miliardi di dollari; in Italia il 56% delle imprese analizzate ha avviato progetti di A.I., con ambiti di applicazione allineati a quelli internazionali.
“Siamo solo agli inizi di un percorso di diffusione e di comprensione del potenziale dell’A.I.” commenta Gatti, uno dei Direttori dell’Osservatorio che sul fronte occupazionale rassicura: la domanda di lavoro è cresciuta, le soluzioni A.I. sono usate come leva competitiva esterna e non per aumentare l’efficienza interna, le imprese affrontano il tema con consapevolezza. Accenture Strategy, in gennaio, ha proposto, fra le altre cose da fare, quella di re – immaginare la forza lavoro (“Assess tasks and skills, not jobs”): una considerazione condivisa anche dall’Osservatorio milanese che conclude con la necessità di un progetto strategico rispondente a preoccupazioni e aspettative.
Su questo, qualche giorno fa Roberto Viola, Direttore Generale DG Connect – Commissione Europea ha scritto “il nostro ruolo è impedire che si verifichino scenari alla Minority Report, presto ci sarà una strategia europea sull’A.I.”. Auspichiamo senza timori, con responsabilità, preparando le strutture imprenditoriali e sociali in questa fase ancora embrionale. E non dimenticando di mettere sempre al centro l’uomo e le sue insostituibili capacità.