domenica, 24 Settembre 2023

Loquis: il mondo in tasca

Da non perdere

Luigi Santoro
Dopo la laurea in Filosofia (anzi, Scienze Filosofiche!) alla Federico II di Napoli si è messo a studiare il tedesco, cosa che l’ha spinto oltre il baratro della follia, sul cui ciglio vagava dopo aver scritto una tesi su Adorno. Invece di proseguire con la carriera dell’insegnamento ha deciso di voler avere a che fare con il mondo aziendale; ora non lavora in azienda. Scrive molto, vorrebbe leggere di più.

Qualche anno fa, al PAN di Napoli, si tenne la mostra che esponeva i lavori di Steve McCurry, il grande fotografo. Per intenderci, l’autore del famoso scatto che ritrae l’enigmatica “ragazza afgana”. A tutti i visitatori fu poi data una audioguida in cui lo stesso McCurry raccontava le sue fotografie. Bastava selezionare il numero corrispondente e si poteva stare a guardare un’immagine con il suo commento.

Ascoltare il mondo

Immaginate poter applicare il principio dell’audioguida a una città intera. Camminare per Roma, ad esempio, mentre qualcuno racconta quello che si vede e si osserva. Ecco, è già stato fatto. Ad un’ipotesi del genere ci ha infatti pensato Bruno Pellegrini, che nel 2018 ha ideato la StartUp innovativa Loquis. Ora, Loquis fa esattamente questo: consente, mentre si visita una città, si va in bicicletta o, semplicemente, si viaggia in bus o in auto, di ascoltare, di farsi raccontare, il mondo stesso che ci circonda.

Andiamo con ordine. Loquis, lanciato a marzo 2020, è una piattaforma digitale che rivoluziona il concetto di turismo mettendo insieme il concetto del podcast a quello del viaggio e della cultura. Dicono che un esempio valga più di mille parole, giusto? Allora basta scaricare l’app (Loquis è disponibile gratis per smartphone, pc, smartwatch, connected cars, smart speakers), indossare le cuffiette e andare a visitare l’Altare della Patria a Roma. Lì, si può ascoltare un audio di un minuto in cui Francesco Pannofino racconta del Milite Ignoto. Pannofino, infatti, è tra coloro che hanno “prestato” la propria voce nella realizzazione dei contenuti di Loquis come anche Pino Insegno, Stefano Fresi, Marina Minetti, Valeria Biotti e altri ancora. 

Loquis: il racconto dell’Italia (e non solo)

Il principio che sta alla base di Loquis è proprio questo. Il turista, ma anche chi in una città ci abita, può visitare un luogo scegliendo di ascoltarne la storia, un aneddoto, una curiosità. Il navigatore e la geolocalizzazione consentono all’app di suggerire all’utente i canali e i podcast più adatti – per dire, mentre si va all’Altare della Patria, Loquis suggerisce di ascoltare un audio dedicato al Tempio di Marco Aurelio. L’idea, come tutte quelle più interessanti, è semplice ma di grande efficacia. Ci sono canali di tutti i tipi, dedicati all’enogastronomia, alla street art, alla cultura… conviene farsi un giro sul sito, perché si scoprono sempre nuove chicche audio (tipo Galluccio, comune in provincia di Caserta, raccontato da Pino Insegno, sulla cui voce si basa il sistema di sintesi vocale “MateDub”, realizzato da Translated).

I numeri di Loquis testimoniano una crescita lampo nel giro di due-tre anni: copertura 75% del territorio europeo, con oltre 300 mila contenuti in sette lingue, cinquecento canali e sei milioni di ascolti. E i contenuti sono sempre in aggiornamento: a maggio, ad esempio, è partito Wonders, realizzato da Autostrade per l’Italia con Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu che raccontano le diverse sfumature del patrimonio italiano, dalla cultura alla natura passando per la cucina.

È il racconto del nostro mondo, che trasforma l’esperienza del viaggio e la arricchisce, rendendo ogni tappa una scoperta. Il tutto senza neanche dover toccare o guardare lo schermo…

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