L’Inflation Reduction Act è molto lontano dalle ambizioni iniziali di Biden, ma rappresenta comunque una vittoria per il Presidente
Il pacchetto di 740 miliardi di dollari di Joe Biden, che affronta il clima, il deficit e l’assistenza sanitaria, appena passato al Senato e che ora diventerà quasi certamente legge, è molto lontano dalle sue ambizioni iniziali, che erano ancora più grandi, ma rappresenta comunque un importante vittoria per il Presidente.
Il disegno di legge – l’Inflation Reduction Act – era virtualmente morto prima che il dietrofront dell’ultimo minuto da parte del conservatore democratico della Virginia Occidentale, Joe Manchin, lo facesse improvvisamente rivivere.
Il progetto è stato poi sottoposto a un’altra serie di negoziati politici, mentre navigava nelle acque agitate di un Senato diviso al 50%. Ma, grazie al voto decisivo del vicepresidente di Biden, Kamala Harris, il testo è rimasto per lo più intatto. Dopo il voto della Camera, che si terrà questa settimana, il testo è destinato ad approdare sulla scrivania dello Studio Ovale di Biden.
Ecco cosa contiene e cosa significa.
Panoramica
Il pacchetto, stimato in 740 miliardi di dollari, è ricco di “priorità democratiche”. Tra queste, la limitazione dei costi dei farmaci da prescrizione a 2.000 dollari per gli anziani, l’assistenza agli americani per pagare l’assicurazione sanitaria privata e quello che i democratici definiscono “l’investimento più sostanzioso della storia” per combattere la crisi climatica: 375 miliardi di dollari nell’arco di un decennio.
Quasi la metà del denaro raccolto, 300 miliardi di dollari, sarà destinato al pagamento dei deficit federali.
Il tutto verrà pagato in gran parte con nuove tasse sulle imprese, tra cui un’imposta minima del 15% sulle grandi aziende per garantire che non evitino di pagare nessuna tassa, nonché con i risparmi federali previsti grazie alla riduzione dei costi dei farmaci Medicare.
Non è affatto chiaro se il disegno di legge di 755 pagine riuscirà ad alleviare in modo sostanziale le pressioni inflazionistiche, anche se si prevede che milioni di americani potranno godere di un po’ di sollievo nelle spese sanitarie e di altro tipo.
Cosa significa per Biden?
Per Biden, l’approvazione del disegno di legge rappresenta una vittoria interna molto necessaria in un momento in cui la sua popolarità è scesa e le elezioni di midterm incombono a novembre.
Sebbene il disegno di legge sia stato privato di gran parte del suo ambizioso programma originario, rimane un risultato importante. Biden può ora recarsi alle urne e presentarsi come un Presidente in grado di ottenere risultati anche nelle difficili circostanze politiche di un Paese profondamente diviso.
Crisi climatica
Il disegno di legge mira ad investire quasi 375 miliardi di dollari nell’arco di un decennio in strategie di lotta al cambiamento climatico, tra cui investimenti nella produzione di energia rinnovabile e sconti fiscali per i consumatori che acquistano veicoli elettrici nuovi o usati.
La proposta di legge prevede 60 miliardi di dollari per un credito d’imposta sulla produzione di energia pulita e 30 miliardi di dollari per un credito d’imposta sulla produzione di energia eolica e solare, considerati come modi per stimolare e sostenere le industrie che possono contribuire a ridurre la dipendenza del Paese dai combustibili fossili. Il disegno di legge prevede anche crediti d’imposta per l’energia nucleare e la tecnologia di cattura del carbonio, per la quale compagnie petrolifere come la ExxonMobil hanno investito milioni di dollari.
Il disegno di legge imporrebbe una nuova tassa sulle emissioni di metano in eccesso prodotte dalle trivellazioni di petrolio e gas, dando alle compagnie di combustibili fossili l’accesso a un maggior numero di locazioni nelle terre e nelle acque federali.
Un’aggiunta tardiva spinta dalla senatrice Kyrsten Sinema e da altri democratici in Arizona, Nevada e Colorado designerebbe 4 miliardi di dollari per combattere la mega-siccità nell’ovest, includendo gli sforzi di conservazione nel bacino del fiume Colorado, da cui quasi 40 milioni di americani dipendono per l’acqua potabile.
Per i consumatori sono previste agevolazioni fiscali come incentivo all’ecologia. Una di queste è un credito d’imposta decennale per gli investimenti nelle energie rinnovabili, come l’eolico e il solare. Ci sono agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli elettrici, tra cui un credito d’imposta di 4.000 dollari per l’acquisto di quelli usati e di 7.500 dollari per quelli nuovi.
Nel complesso, i Democratici ritengono che la strategia potrebbe portare il Paese a ridurre le emissioni di gas serra del 40% entro il 2030 e “rappresenterebbe di gran lunga il più grande investimento sul clima nella storia degli Stati Uniti“.
Costi dei farmaci da prescrizione
Con un obiettivo a lungo perseguito, il disegno di legge consentirebbe al programma Medicare di negoziare i prezzi dei farmaci da prescrizione con le aziende farmaceutiche, facendo risparmiare al governo federale 288 miliardi di dollari nell’arco di 10 anni.
Questi nuovi introiti verrebbero reinvestiti per ridurre i costi dei farmaci per gli anziani, compreso un tetto massimo di 2.000 dollari per chi acquista le prescrizioni in farmacia.
I prezzi dell’insulina verrebbero inoltre limitati a 35 dollari a dose. Una disposizione che prevedeva l’estensione del tetto al prezzo dell’insulina agli americani con assicurazione sanitaria privata non era in linea con le regole di bilancio del Senato e i repubblicani l’hanno eliminata dalla legge finale.
Assicurazione sanitaria
Il disegno di legge estenderebbe i sussidi forniti durante la pandemia per aiutare alcuni americani che acquistano l’assicurazione sanitaria per conto proprio.
In base alle precedenti misure di sostegno alla pandemia, l’aiuto extra sarebbe dovuto scadere quest’anno. Ma il disegno di legge consentirebbe di mantenere l’assistenza per altri tre anni, riducendo i premi assicurativi per le persone che acquistano le proprie polizze sanitarie.
Da dove arrivano i fondi?
La più grande fonte di entrate nel disegno di legge è una nuova imposta minima del 15% sulle società che guadagnano più di 1 miliardo di dollari in profitti annuali. La nuova imposta minima sulle società entrerebbe in vigore dopo l’anno fiscale 2022 e raccoglierebbe più di 258 miliardi di dollari nell’arco di un decennio.
Il gettito sarebbe stato più alto, ma Sinema ha insistito su una modifica alla tassa minima sulle società del 15%, consentendo la deduzione dell’ammortamento utilizzato dalle industrie manifatturiere. Questo riduce di circa 55 miliardi di dollari il gettito totale.
Per convincere Sinema, i democratici hanno abbandonato il progetto di eliminare una scappatoia fiscale di cui hanno goduto a lungo gli americani più ricchi: il cosiddetto carried interest, che secondo la legge attuale tassa i ricchi gestori di hedge fund e altri con un’aliquota del 20%.
Il denaro viene raccolto anche potenziando il fisco per dare la caccia agli evasori fiscali. Il disegno di legge propone un investimento di 80 miliardi di dollari nei servizi ai contribuenti, nell’applicazione della legge e nella modernizzazione, che dovrebbe raccogliere 203 miliardi di dollari di nuove entrate – un guadagno netto di 124 miliardi di dollari nel corso del decennio.
Articolo a cura di Edward Helmore (e agenzie), The Guardian
Traduzione a cura di Luigi Santoro