Siamo i primi, con un anticipo di otto anni rispetto agli obiettivi prefissati. Il settore è quello del recupero e del riciclo degli oli lubrificanti usati, un materiale altamente inquinante se eliminato in modo scorretto nell’ambiente. È un primato che vede l’Italia di gran lunga all’avanguardia in Europa, tanto che il prossimo 24 aprile il Consorzio obbligatorio degli oli usati (Coou) e Viscolube sono stati invitati per presentare a Bruxelles davanti alla Commissione europea e al vice presidente Jyrki Katainen i metodi che hanno consentito al nostro Paese di avviare alla rigenerazione oltre il 95% degli oli usati raccolti.
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