Il futuro è nelle mani del 5G, e non ci sono dubbi sul fatto che grazie ad esso il mondo cambierà.
Proviamo quindi ad immaginare il nuovo mondo, e ad inquadrare le innumerevoli possibilità legate ad esso. Una di queste è senza dubbi la connessione interpersonale remota, che includerà, oltre all’udito ed alla vista, la possibilità di trasmettere le informazioni olfattive, tattili e le onde cerebrali, rendendo l’interazione uomo-uomo a distanza ancora più coinvolgente e completa.
Questo mondo non è più così lontano. Si parla infatti di opzioni compatibili con lo sviluppo delle reti 5G e della sua componente URLLC, a partire dal 2020-2021.
Ma quale sarà l’impatto sull’industria musicale?
Chiaramente, le possibilità legate al 5G rappresentano, un’opportunità di evoluzione per tutti quanti i settori dell’industria. Ma il settore musicale subirà un’evoluzione radicale.
Il primo tassello in questa evoluzione è legato all’Intelligenza Artificiale. Essa in verità è già ampiamente utilizzata in campo discografico, come dimostrano alcune rivoluzionarie App come Spotify.
Attraverso l’apprendimento di rinforzo, l’algoritmo impara quali caratteristiche e modelli creano musica che sia piacevole o che riproduca un determinato genere. Il modello AI poi, raccoglie tutte le canzoni individuate in una Playlist, che facilita la riproduzione e la ricerca per il consumatore.
Il modo in cui creiamo e consumiamo musica sta, insomma, cambiando proprio come succede in altri settori; l’AI infatti automatizza i servizi, scopre schemi innovativi e offre nuove intuizioni grazie ai set di dati analizzati. Aiuta quindi a creare efficienze di sistema. Le aziende del settore musicale devono prepararsi a sfruttare tutto il potenziale dell’AI che può rivoluzionare la produzione e la fruizione discografia.
La pensa esattamente così Scott Cohen, guru intellettuale dell’industria musicale che per primo ha intuito il potenziale impatto della tecnologia sul futuro delle etichette e della distribuzione. È stato lui a sviluppare The Orchard, la pionieristica azienda americana musicale, presente in più di 25 paesi e successivamente assorbita da Sony per un valore di 200 milioni di dollari.
Le aziende tecnologiche stanno già investendo in un futuro che lega l’Intelligenza Artificiale alla musica, anche dal punto di vista creativo. E’ in questo scenario che dobbiamo inquadrare Il progetto Magenta di Google, una piattaforma open source che ha prodotto brani scritti e interpretati da AI e Sony e ha anche sviluppato Flow Machines, un sistema che ha già rilasciato la canzone “Daddy’s Car”, una canzone creata interamente con Intelligenza Artificiale.
Musicisti e professionisti del settore musicale dovranno acquisire competenze tecniche per sfruttare la potenza degli strumenti di intelligenza artificiale che li aiuteranno a svolgere meglio il loro lavoro.
Ma non è finita qui. Finora, per i membri di una band musicale, fare prove o concerti tutti insieme pur stando fisicamente in posti distanti era impossibile, perché la latenza del segnale impediva una comunicazione che fosse realmente simultanea.
Grazie alla tecnologia 5G, persone che si trovano in due piani diversi dello stesso palazzo, o in diverse parti del mondo, possono riuscire a vedersi e ad ascoltarsi reciprocamente in simultanea: proprio quel che serve per poter sincronizzare alla perfezione le voci e gli strumenti. Per ottenere anche un effetto visivo, i musicisti distanti vengono ripresi via Hololens e contestualizzati tramite realtà virtuale, come ologrammi, nel palcoscenico dove sono presenti gli altri artisti. È ciò che è successo a X Factor, il 14 Novembre, con Gianna Nannini come ospite. La cantante non era fisicamente sul palco dell’X Factor Dome di Monza ma si è esibita al Bikers Club di Berlino durante le manifestazioni per la caduta del Muro di Berlino; solo grazie alla rete 5G di Vodafone e ad una sofisticata attrezzatura è riuscita a cantare simultaneamente anche in Italia o per lo meno, il suo ologramma.
In sintesi, il 5G cambierà radicalmente l’industria musicale, rendendo sicuramente questo settore quello che più di tutti avrà bisogno di assorbirne i contenuti, e chissà se in futuro, grazie al 5G, sarà possibile noleggiare per qualche minuto il proprio artista preferito per farlo suonare con la propria band…
Carlo Minopoli