sabato, 23 Settembre 2023

Il cambiamento climatico non è la causa dell’alluvione in Emilia-Romagna

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Secondo uno studio del ‘World Weather Attribution’ il cambiamento climatico dovuto all’attività umana non è legato all’alluvione in Emilia Romagna

Uno studio pubblicato sul ‘World Weather Attribution’ sostiene che il cambiamento climatico non sia la causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel Maggio 2023. Le precipitazioni più  intense si sono verificate il 2, 10 e 16 Maggio, colpendo soprattutto le province di Bologna, Rimini, Forlì e Cesena.

Gli esperti hanno identificato tre eventi di bassa pressione che hanno interessato la regione del Mediterraneo causando le abbondanti piogge. Nell’ultimo anno l’Emilia Romagna, ma anche altre regioni del Nord Italia, avevano affrontato lunghi periodi di siccità dovuti alla bassa quantità di neve caduta sulle Alpi e sugli Appennini.

Il team di scienziati si è posto l’obiettivo di determinare il ruolo dell’impatto umano sull’evento climatico che ha colpito l’Emilia Romagna. Si è preso in considerazione il periodo di 21 giorni tra aprile e giugno 2023 nel quale si sono concentrate le piogge più intense, confrontando i dati con  le precipitazioni massime accumulate in 21 giorni da aprile a giugno negli anni precedenti.

I risultati dello studio

Le forti precipitazioni registrate nei primi 21 giorni di maggio rappresentano l’evento più piovoso di questo tipo mai rilevato dalle stazioni meteorologiche della zona. Inoltre, dallo studio è emerso che statisticamente precipitazioni simili a quelle del 2023 accadono una volta ogni 200 anni. Va però aggiunto che i dati arrivano solo fino al 1960 e una storica più lunga potrebbe rivelare uno scenario diverso.

Per determinare il ruolo dell’attività umana nel causare le insolite precipitazioni sono stati adottati diversi modelli climatici. Alcuni hanno preso in considerazione l’impatto umano sul clima mentre in altri la variabile è stata ignorata. Dei 19 modelli usati nessuno ha evidenziato una correlazione significativa tra il cambiamento climatico spinto dall’attività umana e l’alluvione in Emilia Romagna. Questo dato indica che a differenza di altre regioni del mondo, il cambiamento climatico dovuto all’attività umana non è la causa dell’aumento delle precipitazioni in questa regione.

I risultati pubblicati rafforzano quelli di studi precedenti che hanno sottolineato come l’impatto ambientale dell’attività umana ha in realtà diminuito gli eventi di bassa pressione nella regione del Mediterraneo causando una quantità minore di precipitazioni e periodi di siccità.

Se da un lato l’urbanizzazione intensa degli ultimi decenni ha limitato lo spazio disponibile per il drenaggio di acqua aumentando il rischio di allagamenti in diverse zone a rischio, l’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nel Maggio del 2023 è un evento molto raro che avrebbe richiesto una preparazione straordinaria e la costruzione di infrastrutture specifiche per far fronte a un evento di tale portata. 

Il rischio sanitario 

Oltre agli ingenti danni materiali, l’eccessivo accumulo di acqua piovana ha esposto l’Emilia-Romagna a un rischio sanitario dovuto alla contaminazione dell’acqua fognaria, aumentando il rischio di malattie infettive e la proliferazione di batteri. L’istituto superiore di sanità ha diramato una nota rivolta agli abitanti delle regioni colpite con delle raccomandazioni da seguire per evitare possibili infezioni.

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