domenica, 04 Giugno 2023

I Margini al Centro

Da non perdere

Diotima Pagano
Laureata in giurisprudenza. Fortemente convinta che il diritto sia (anche) fantasia, creatività, interpretazione e molto spesso filosofia. Amante della Vespe e della musica in vinile. Il suo motto è "...Things To Come..."

Periferie e margini, come visuale privilegiata, per costruire un nuovo rapporto con i centri. Accesso ai diritti quali mobilità, formazione e salute. Questo il focus dell’evento organizzato dalla Fondazione Ottimisti & Razionali in partnership con la Fondazione IFEL. Al Museo MAXXI, venerdì mattina, si è svolto l’incontro “I Margini al Centro” il primo del ciclo di eventi “Il Mondo Dopo”, con l’obiettivo di realizzare un racconto comune delle città, dei comuni e delle aree interne del nostro Paese.

Le tematiche vanno dal superamento del modello urbanocentrico in favore della valorizzazione delle aree interne a Roma, alla formazione nelle pubbliche amministrazioni a Napoli, fino alla transizione digitale in sanità a Torino e alle opportunità contenute nel PNRR per lo sviluppo del Mezzogiorno a Palermo.

28 voci sulla faccia nascosta della luna

Durante l’incontro c’è stata la presentazione del libro “La faccia nascosta della Luna. Comuni ai margini tra quotidianità e futuro” recentemente pubblicato da Rubbettino editore e a cura degli autori Francesco Monaco e Walter Tortorella della Fondazione IFEL. Si tratta di un racconto a 28 voci su quella che viene chiamata la “faccia nascosta della luna”, cioè un universo di migliaia di Comuni ai margini, fragili, interni, montani che fanno del nostro Paese un unicum per biodiversità e varietà territoriale. Le voci sono quelle di esperti, operatori, studiosi, analisti, rappresentanti di soggetti associativi che hanno voluto raccontare la ricchezza del nostro territorio ma anche i suoi problemi.

Rete delle reti per connettere città e aree interne

Il dibattito è partito dalla riflessione di Claudio Velardi, il nostro Presidente e moderatore, sulla necessità di creare una rete delle reti, per mettere in relazione tra loro le infrastrutture digitali, fisiche e umane al fine di creare uno spazio comune per connettere aree interne e città. È necessaria la presa di consapevolezza sulla forza delle aree interne che, infatti, negli ultimi tempi ha dato avvio ad un cambio di approccio. È proprio sulla dinamicità dei comuni ai margini che Walter Tortorella della Fondazione IFEL ha rilevato come “​le aree marginali del paese non siano un fenomeno recente ma un fenomeno cangiante”. Francesco Monaco della Fondazione IFEL, anche lui autore del libro presentato, ha poi aggiunto che “il futuro delle aree interne lo dobbiamo riscrivere attraverso il rapporto con le città”.

“Non si vede bene il centro se non dai margini”

La valorizzazione dei territori per Claudio Bocci Presidente dell’associazione “Cultura del Viaggio” passa attraverso la cultura, che può rappresentare la piattaforma di sviluppo delle aree interne”. Partendo, poi, dalla riflessione sulla “restanza” e sulla “ritornanza” nelle aree interne, la professoressa dell’Università del Molise Letizia Bindi ha sottolineato come “l’approccio ai patrimoni bioculturali e allo sviluppo rurale sostenibile, multidisciplinare e partecipativo, permette di entrare a fondo nelle decisioni e nei processi di condivisione delle comunità locali”. 

Il confronto è poi proseguito sulle modalità di valorizzazione dei territori interni attraverso una migliore e un rafforzamento delle reti di infrastrutture digitali. “Coniugando la capillarità di un network che raggiunge anche i centri più piccoli – il 40% delle fermate FlixBus in Italia si trova in Comuni con meno di 20.000 abitanti” è così intervenuto il Responsabile delle Relazioni Istituzionali di Flixbus Roberto Calise. Ed ancora ha detto Michelangelo Suigo Direttore Relazioni Esterne, Comunicazione & Sostenibilità INWIT, che “vi è stato un cambio nel paradigma per cui quello che ora è considerato ai margini deve diventare il centro. Sono i territori a dover diventare il principale motore delle nostre attività, ed in questo l’opportunità che la digitalizzazione ci offre è enorme”.

Consapevolezza di una cittadinanza multilivello

Le conclusioni, affidate a Pierciro Galeone, Direttore della Fondazione IFEL, partono dalla considerazione che i temi trattati rimangono dentro ambiti specialistici o reti istituzionali, mentre “quello delle aree interne è uno di quei temi che richiede un dibattito aperto e la consapevolezza di una cittadinanza multilivello”. Galeone ha poi posto l’attenzione su come le aree interne svolgano un ruolo di “sentinella” nel preoccupante inverno demografico che sta vivendo l’Italia. “Secondo le elaborazioni IFEL su dati Istat – ha ricordato il Direttore – nel 2022 sono soltanto 562 i comuni italiani (il 7% del totale) che registrano un tasso di incremento naturale positivo: ciò significa che esclusivamente in tali comuni il numero di nascite ha superato il numero dei decessi. In sostanza l’Italia invecchia perché non cresce e rispecchia un circolo vizioso: minore capacità produttiva che genera spopolamento, carenza di servizi ed ulteriore minore capacità produttiva. Questi comuni hanno il destino segnato? Speriamo di no. Abbiamo un patrimonio unico.

L’incontro ha avviato un confronto tra accademici, soggetti privati e la Fondazione IFEL intorno ad una tematica di notevole interesse. Vi diamo appuntamento al prossimo evento. Ci vediamo a Napoli!

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