Il G7 Energia di Roma si è concluso senza una dichiarazione congiunta. A comunicarlo è stato il ministro allo Sviluppo economico e presidente di turno del summit, Carlo Calenda, al termine della due giorni di riunioni che ha avuto al centro i temi della sicurezza degli approvvigionamenti energetici, la sostenibilità ambientale, la ricerca e l’innovazione.
Alla stampa Calenda ha spiegato che non è stata presentata una joined declaration perché non avrebbe coperto tutti gli argomenti in agenda. “Abbiamo preso atto che l’amministrazione degli Stati Uniti d’America sta svolgendo un processo di revisione politica che include il clima e l’accordo di Parigi, quindi si riserva sulla sua posizione”. Perciò la presidenza ha ritenuto opportuno concludere il G7 con un documento che mette insieme la discussione, ma senza una dichiarazione conclusiva.
Nelle dichiarazioni finali, il ministro ha ripercorso i temi principali che sono stati trattati dai rappresentati di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e USA. In particolare, ha sottolineato il consenso raggiunto sulla sicurezza energetica dell’Ucraina, il ruolo futuro del gas, compresa l’importanza del GNL, l’interconnessione tra diverse fonti energetiche e il futuro della cybersecurity. Il rappresentante del dicastero ha chiarito inoltre il ruolo chiave del gasdotto EstMed (che connetterà Israele, Cipro, Grecia e Italia), considerato strategico per la fornitura di gas in Europa e per l’incremento e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico.
Sulla prossima Strategia Energetica Nazionale (SEN), Calenda ha rivelato che sarà trasmessa al Parlamento il prossimo 27 aprile e si aprirà la consultazione pubblica. Invece sulla TAP ha affermato che “può coprire un pezzo importante del fabbisogno e ha tenuto presente i più alti standard; per garantire l’approvvigionamento dobbiamo fare le infrastrutture”.