Il G7 Ambiente di Bologna si è concluso con la dichiarazione finale adottata all’unanimità con una condizione: gli Stati Uniti hanno deciso di non aderire alle sezioni sui cambiamenti climatici e le banche per lo sviluppo.
La due giorni con i rappresentanti di Gran Bretagna, Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Canada e i padroni di casa italiani ha visto al centro dei lavori istituzionali i temi del clima e del raggiungimento degli obiettivi di crescita sostenibile, finanza verde, Africa e ruolo delle banche di sviluppo. E ancora inquinamento marino, efficienza delle risorse ed economia circolare, rimozione dei sussidi ambientalmente dannosi e riforma della tassazione in senso ecologico.
Le divergenze di prospettive tra USA e gli altri Paesi sono emerse nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e sul cambiamento climatico, di cui si è discusso con gli esperti di Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ed United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC).
Nella postilla finale il Governo americano ha ribadito che continuerà a dimostrare, attraverso le azioni, la riduzione dell’impatto di CO2 anche se non ha aderito alle sezioni del comunicato sul clima e MDB (banche multilaterali di sviluppo), agendo così in linea “rispetto al nostro recente annuncio di ritirarci e cessare immediatamente l’attuazione dell’accordo di Parigi e gli impegni finanziari associati”.
I membri del G7 che hanno sottoscritto la sezione hanno sostenuto che l’obiettivo centrale è di accelerare la transizione verso un basso tenore di carbonio. A tal fine, i Paesi hanno convenuto che è necessario aumentare gli sforzi per allineare i flussi finanziari con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e dell’accordo di Parigi, così da raggiungere una piena decarbonizzazione del sistema.
“L’attuazione dell’accordo di Parigi – riporta la dichiarazione – è coerente con l’Agenda 2030, e ci può offrire un’opportunità significativa per modernizzare le nostre economie, per aumentare la competitività e stimolare l’occupazione e la crescita, assicurando l’inclusione sociale”.
In ultimo, i Paesi hanno sostenuto di vedere con favore l’accordo dell’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (ICAO) per affrontare il tema delle emissioni, chiedendo lo stesso sforzo anche all’Organizzazione marittima internazionale (IMO).