A dispetto dei rischi che corre un volume di carta, dal fuoco all’umidità ai topi alla mano dell’uomo, si può perdere un documento digitale con altrettanta facilità. E non solo perché si può smarrire il cd o la chiavetta usb dove era salvato. Che ne facciamo dei file conservati in formati che non si riescono a leggere più? È la domanda che si sono posti i vertici degli Archivi storici dell’Unione europea. Istituiti nel 1983 e aperti al pubblico tre anni dopo, gli archivi della Ue raccolgono tutti i documenti di interesse storico prodotti dalle istituzioni comunitarie. A Firenze, all’interno di villa Salviati, sono conservati sei chilometri di testimonianze, lettere, dossier, accordi dai tempi della Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Nel capoluogo toscano convergono i documenti del Parlamento europeo, della Corte di giustizia e della Corte dei conti, della Banca europea degli investimenti e dell’Agenzia spaziale europea.
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