Tutti i commentatori del settore concordano che il biennio 2019-2020 in cui stiamo entrando sarà segnato dall’avvento della rivoluzione 5G. La tecnologia mobile di quinta generazione passerà, infatti, dalle sperimentazioni presenti oggi sul nostro territorio alla diffusione e alla commercializzazione agli utenti.
Cambierà completamente il concetto stesso di connessione, passando da reti di persone fisiche dotate di uno strumento, lo smartphone, alla tanto decantata Internet of Things: reti di oggetti che comunicheranno indipendentemente dalla nostra presenza fisica, senza che sia necessario un nostro intervento. Ciò determinerà una vera e propria rivoluzione nelle nostre vite, nelle nostre abitudini, e soprattutto nei nostri consumi e bisogni. Sarà simile a quello che è avvenuto con l’avvento dello smartphone: quante consuetudini che oggi ci sembrano banali che pochi anni fa, prima di questi nuovi apparecchi, neanche esistevano?
Con il 5G avverrà qualcosa di simile, ma con un impatto esponenziale rispetto alle ultime innovazioni: non ci sarà in pratica nessun settore della vita dell’uomo che non verrà coinvolto e stravolto dalla nuova tecnologia. Un meccanismo che, c’è da dirlo, migliorerà la nostra quotidianità e dal quale nessuno potrà rimanerne fuori. Un’innovazione così strategica che addirittura su di essa si stanno scontrando a livello globale le due superpotenze statunitense e cinese.
Eppure di 5G, almeno in Italia, non si parla abbastanza
Ne discutono tanto coloro che sono direttamente e indirettamente coinvolti nel suo sviluppo, come pure gli osservatori interessati o appassionati. Se ne parla nelle fiere, nei convegni e nelle riviste di settore. Ma gli altri, la grande maggioranza della popolazione che comunque vivrà inevitabilmente il cambiamento, ne è del tutto incosciente o ne ha una cultura sommaria e superficiale.
Il destino della tecnologia è oggi in mano al solo Ministero dello Sviluppo Economico che ha una posizione chiaramente favorevole. Infatti, con il suo aiuto, il Parlamento si sta muovendo per approfondire il tema: si stanno svolgendo interrogazioni e indagini sulla nuova tecnologia, anche molto interessanti, con il limite, però, di tenersi in stanze trasparenti in cui però pochi guarda. Alla stregua di tante altre minori questioni le discussioni sul tema rimangono brusio tra le mille attività, a cui il cittadino di oggi si disinteressa o, nel peggiore dei casi, si rivolge con sguardo sdegnato mosso dalla solita antipolitica.
MANCA IL DIBATTITO
Se il 5G dovesse arrivare al mercato senza prima aver aperto un vero e proprio dibattito il rischio sarebbe di scoprire il fianco a una situazione perfetta per la demagogia, la dietrologia e il populismo. Gioco facile sarebbe allora far apparire la nuova tecnologia come l’ennesimo inganno in favore dei “poteri forti” e a danno del cittadini inermi costretti a subire. Il passo fondamentale è aprirsi, uscire dalla comunicazione per “addetti ai lavori” e andare a parlare con le persone sui territori. Bisogna riconoscere paure e preoccupazioni della gente e, dunque, iniziare una vera e propria discussione, improntata su valori civili e razionali, confrontandosi con tutte le parti e i movimenti. Solo così si potranno convincere, al di là di preoccupazioni e tentennamenti, le persone dell’importanza di sviluppare il 5G. Una tecnologia che, come tutte le innovazioni, dovrà essere utilizzata e veicolata con il massimo della consapevolezza per poterne sfruttare al meglio tutte le potenzialità.