sabato, 25 Marzo 2023

Una startup da un filtro per missioni spaziali

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Inventare e rischiare: sette storie di ottimismo razionale

Selezionate da Le Monde in vista di Hello Tomorrow, la grande expo internazionale sull’innovazione e il trasferimento delle tecnologie e dei saperi che si è tenuta a Parigi lo scorso 27 ottobre, i sette casi di start-up che vi racconteremo rappresentano un campionario di notevole interesse, sia dal punto di vista imprenditoriale, sia sotto il profilo tecnologico.

 

Caso 1. Olanda

A prima vista sembra un pezzo di plastica qualsiasi. Ma basta vederlo da vicino per accorgersi che la superficie di questo materiale appare come un paesaggio coperto di brina: si tratta di un numero sterminato di nano fori che si comportano come altrettanti filtri capaci di imbrigliare le molecole di anidride carbonica. L’aria che passa attraverso questo materiale viene così purificata.

“Ho scoperto l’esistenza di questo materiale plastico lavorando all’Agenzia spaziale europea – racconta Max Beaumont, fisico. Alla fine degli anni ’70, durante la missione Apollo 13 si ebbero seri problemi per evacuare la CO2 emessa nell’ambiente dalla respirazione degli astronauti. Alla NASA testarono centinaia di materiali prima di trovare un sistema di filtraggio adeguato: un supporto talmente poroso che un grammo da solo presentava una superficie libera di diversi metri quadrati”. Così Max Beaumont si domandò se un simile materiale potesse trovare applicazioni utili sulla terra ferma. Tentato dall’avventura imprenditoriale, chiede all’Agenzia spaziale europea un contributo per mettere a punto un materiale con le stesse caratteristiche.

Oggi, sette anni dopo, la sua impresa, Skytree, impiega una decina di persone ed ha i conti a posto. “Ci sono voluti due anni per riuscire ad adattare il materiale di partenza alle condizioni ambientali terrestri”, aggiunge Beaumont, che prevede di mettere a punto una applicazione per il settore automobilistico: “Stiamo collaborando con un costruttore europeo per inserire il nostro filtro nei sistemi di climatizzazione delle vetture, che permetterà di ridurre del 40% il loro consumo energetico, in quando sarà necessario rinnovare l’aria all’interno dell’abitacolo che minore frequenza”. Un’altra applicazione possibile allo studio riguarda i sistemi di climatizzazione degli uffici.

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