Il governo di Bruxelles ha approvato in prima lettura il progetto preliminare di ordinanza che innalza l’attuale standard di emissione di 6 V/m (volt per metro) a 14,57 V/m all’aperto e 9,19 V/m al chiuso, comprese le antenne radiotelevisive.
Il testo, come ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Alain Maron all’agenzia di stampa Belga, concretizza le raccomandazioni essenziali della Commissione dei cittadini sulle modalità di introduzione del 5G nella Regione di Bruxelles.
L’innalzamento limitato dello standard di emissione per le radiazioni non ionizzanti tiene conto dei principi di precauzione e di stand still e della protezione della salute di tutti i residenti di Bruxelles, ha aggiunto il Ministro. Agli operatori vengono imposti obblighi relativi all’impatto ambientale in termini di energia e rifiuti associati al 5G e alla limitazione del boom della digitalizzazione.
L’attuale standard di emissione di 6 V/m (volt per metro) sarà innalzato a 14,57 V/m all’aperto e a 9,19 V/m al chiuso, comprese le antenne radiotelevisive. “Questo standard rimane il più severo del Paese ed è molto al di sotto delle raccomandazioni dell’ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti) o dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”, ha sottolineato Maron.
Per ridurre l’impatto negativo del settore digitale sull’ambiente, gli operatori di telecomunicazioni devono attuare un “piano digitale sostenibile e responsabile” che garantisca la riduzione del consumo energetico delle reti mobili e la sensibilizzazione del pubblico su come prevenire i rifiuti che derivano dalle loro attività. Il progetto preliminare di decreto sarà ora sottoposto a Brupartners e al Consiglio per l’Ambiente per un parere, seguito da una valutazione di impatto ambientale e da un’inchiesta pubblica.
Sarà poi sottoposto al governo per la seconda lettura e infine al Consiglio di Stato e al Parlamento di Bruxelles.
Articolo a cura di The Bruxelles Times
Traduzione a cura di Luigi Santoro