lunedì, 25 Settembre 2023

BLOCKCHAIN: LA MACCHINA DELLA FIDUCIA

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Blockchain può essere utilizzata migliorare la gestione di brevetticopyright, voto elettronicocontrattimonete online e gestione delle supply chain. Un articolo di The Economist spiega come questa tecnologia innovativa riesce ad aggiungere alle transazioni un elemento vitale: la fiducia.



I Bitcoin godono spesso di una cattiva reputazione. Questa criptomoneta decentralizzata, alimentata da un’ampia rete di computer, è nota per le repentine fluttuazioni dei suoi valori correnti, per l’entusiasmo dei propri supporter ma anche per alcuni suoi usi illegali, come le estorsioni, l’acquisto droghe e i pagamenti dei killer professionisti in quel bazar online che è la dark net.

Questo modo di vedere le cose, però, è ingiusto perché l’ombra di ambiguità che avvolge i Bitcoin oscura l’incredibile potenziale di Blockchain, la la tecnologia che è alla base della criptomoneta più famosa al mondo. La sua importanza innovativa va ben oltre le criptomonete e fa in modo che anche le persone che non hanno un particolare motivo per fidarsi l’una dell’altra possano collaborare senza dover affidarsi ad un’autorità centrale. Blockchain, quindi, è soprattutto un meccanismo per creare fiducia.

Per comprendere la forza e il potenziale di Blockchain è importante iniziare distinguere tra due cose che di solito vengono assimilate: la moneta Bitcoin e la catena di blocchi specifica che sottostà all’idea di una catena di blocchi. Può essere utile usare come esempio Napster, quel pionieristico, ma illegale, meccanismo di condivisione dei file che si basava sul peer to peer, che forniva libero accesso a milioni di tracce musicali. Napster venne chiuso nel giro di pochi anni ma è servito da ispirazione ad un mucchio di altri servizi peer to peer. Anche se ha avuto un’origine piuttosto dubbia, la tecnologia peer to peer oggi ha trovato un suo modo d’uso legale, dando potere alle start up di internet come Skype, per la telefonia, Spotify per lo streaming musicale, e, in modi diversi, come spesso accade, Bitcoin.

Blockchain è una tecnologia ancora più potente del peer to peer. Nella sua struttura più profonda, è un libro mastro condiviso, fidato e pubblico che tutti possono verificare ma di cui nessuno può avere il controllo. I partecipanti al sistema di catene di blocco, tengono aggiornato questo libro mastro in maniera collettiva e possono modificarlo solo seguendo delle regole ben precise e tramite l’accordo generale. Il libro mastro della catena di blocchi di Bitcoin fa in modo che non avvengano doppi pagamenti e che si tenga costantemente traccia delle transazioni. In questo modo, quindi, rende possibile l’esistenza di un moneta anche senza una banca centrale.

Blockchain, però, è anche il più recente esempio dei frutti inaspettati della crittografia. La matematica, infatti, riduce un pezzo autentico di informazione in un codice, chiamato hash. Ogni tentativo di manomettere una parte della catena di blocchi è immediatamente scoperto, poiché la nuova hash non combacerà con le precedenti. Una scienza che riesce garantire la segretezza delle informazioni, lo shopping e il banking online, è anche, paradossalmente, un modo per rendere le operazioni commerciali più aperte. Bitcoin potrebbe adesso apparire come niente di più che un oggetto interessante. Blockchain invece ha molti altri usi perché riesce a soddisfare il bisogno vitale di transazioni basate sulla fiducia. Una dozzina di start-up ora sperano di sfruttare al meglio la tecnologia Blockchain, anche facendo cose intelligenti come come mettere dei Bitcoin sulla propria catena di blocchi o crearne una completamente nuova.

Un’idea, ad esempio, è costruire database pubblici e dei registri fondiari meno costosi e a prova di manomissione o di registrare la proprietà dei beni di lusso o dei lavori artistici. I documenti possono essere notarizzati inserendo le informazioni di questo documento su una blockchain pubblica, senza più aver bisogno di un notaio per vidimarli. Le aziende di servizi finanziari stanno anche prendendo in considerazione l’uso di Blockchain per utilizzare un documento di proprietà unico che sostituisca un vasto numero di libri mastri interni.
Un libro mastro privato elimina il bisogno di riconciliare ogni transazione con una controparte, è veloce e minimizza gli errori.

Le nuove catene di blocchi che si verrebbero a creare non devono di funzionare esattamente come Bitcoin. Potrebbero però modificarne il modello di utilizzo per cercare delle alternative al più intenso processo di mining, in cui chi accetta di mantenere il libro mastro viene pagato con Bitcoin nuovi di zecca. Blockchain potrebbe anche migliorare le regole degli affari, rendendo effettiva una transazione solo se due o più parti sono d’accordo e se prima è completata la transazione necessaria.

Così come per Napster e la tecnologia peer to peer un’idea intelligente può essere modificata e migliorata. Nel mentre può capitare che la sua reputazione apparire ambigua. La diffusione di Blockchain è una cattiva notizia per chiunque si trovi nel business della fiducia, come quelle istituzioni centralizzate e burocratiche che sono le banche, le camere di commercio e le autorità di governo che sono sufficientemente fidate da poter gestire le transazioni. Anche se qualche banca e governo esplora l’uso di questa nuova tecnologia, altri di certo la combattono. Ma, dato il declino della fiducia nei governi e delle banche negli anni recenti, un modo per avere più controlli e una maggiore trasparenza non può essere una cosa così negativa.

Definire però una serie di regole per Blockchain al suo stadio iniziale, come quello in cui ci troviamo, potrebbe essere un errore: la storia della tecnologia peer to peer ci suggerisce che il suo pieno potenziale sta venendo alla luce. Nel frattempo, le autorità regolatrici dovrebbero restare a guardare o trovare un modo per disegnare nuovi approcci all’interno della struttura tuttora esistente, invece che rischiare di soffocare un’idea che si sta muovendo velocemente al di sopra dell’ambito normativo.

L’idea di un libro mastro pubblico condiviso potrebbe non sembrare rivoluzionaria o seducente. Così come la contabilità a partita doppia o il capitale sociale. Ma Blockchain sembra un processo così popolare che può trasformare i collegamenti tra persone e affari. I fanatici del Bitcoin sono affascinati dall’idea ultraliberale di una moneta pura e digitale che superi il controllo di ogni banca centrale. La vera innovazione non sono le monete digitali in quanto tali ma la macchina della fiducia a cui stanno dando vita e che promette  molte altre cose.

 

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