A prima vista sembra un’insolita panchina perché ha alle spalle una sorta di grande pannello «verde» realizzato con muschio e piante. In realtà è una vera e propria parete biotecnologica che «mangia» lo smog dopo averlo filtrato. Si chiama «citytree» e promette di migliorare la qualità dell’aria «catturando» 240 tonnellate di CO2. In pratica ogni panchina installata equivarrebbe all’effetto benefico per l’ambiente generato da 275 alberi. In Italia, la prima città a utilizzarle è Modena che ne ha già collocata una e presto ne posizionerà altre due in strade particolarmente trafficate.
Il progetto europeo e la sperimentazione
L’operazione fa parte del progetto europeo «City tree scaler» che è stato promosso e finanziato da Climate-Kic, la più grande comunità pubblico-privata a livello Ue nata nel 2010 per diffondere la conoscenza, promuovere l’innovazione nella sfida ai cambiamenti climatici e favorire la creazione di una società «zerocarbon». Il Comune di Modena è riuscito a entrare a far parte della sperimentazione dopo essersi proposto come partner attraverso l’Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile (Aess) di cui è socio fondatore e che è a sua volta affiliata a Climate-Kic. «Siamo contenti di essere la prima città a entrare in questo progetto pilota – ha detto Giulio Guerzoni, l’assessore comunale all’ambiente – e a sperimentare un’attività proattiva per migliorare la qualità dell’aria. È chiaro che i citytree non risolveranno i problemi strutturali di inquinamento che abbiamo in pianura padana ma progetti come questo contribuiscono anche a sviluppare e a far circolare l’idea che ci sono molte azioni possibili per migliorare la qualità dell’aria».