PNRR e semplificazione delle procedure è stato il focus della sesta tappa del nostro #TourFOR5G, organizzato in collaborazione con INWIT, primo Tower Operator in Italia, in un incontro tra stakeholders, enti locali e privati a Bari che è possibile rivedere qui. Giovanna Bruno, Sindaca Andria, Domenico Calcaterra, docente dell’Università di Napoli Federico II e referente del progetto RETURN, Laura Di Raimondo, direttore generale di Asstel – Assotelecomunicazioni, Michelangelo Suigo, direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di INWIT e Luigi Ranieri, dirigente del Comune di Bari sono i relatori che si sono alternati nel parterre moderato da Claudio Velardi.
Raccontare i benefici del 5G per i cittadini e nei servizi messi a disposizione della comunità: è questo l’obiettivo del percorso intrapreso, tappa per tappa, nel 2020 e che, due anni dopo, raccoglie i primi risultati di una “inversione di tendenza” della sensibilità dei cittadini verso il 5G – come ha sottolineato Michelangelo Suigo durante l’incontro, grazie proprio a una buona informazione sempre più vicina ai territori. Semplificare, accelerare, supportare: sono queste le tre azioni-chiave emerse dal dibattito, nell’ambito delle procedure burocratiche, degli investimenti per sviluppare la cittadinanza digitale e della messa a terra del PNRR.
Esercitarsi con procedure e tecniche digitali per “raggiungere risultati nella mitigazione dei rischi ambientali, naturali e antropici” è l’attenzione posta dal prof. Calcaterra che, in qualità di referente del progetto RETURN, ha riportato l’esperienza di ricerca e di studio necessaria oggi, in un contesto di consapevolezza maggiore dei cittadini, per valutare i rischi dovuti al cambiamento climatico. Per questo, adoperare sistemi come i Digital Twin e modelli di procedure valide per l’intero Sistema Paese, con l’ambizione – ha spiegato Calcaterra – di investire nella conoscenza e nella divulgazione a favore delle comunità, prime destinatarie degli effetti del cambiamento climatico, dedicando “uno spoke alla comunicazione, alla percezione del rischio e alla resilienza”,
L’attenzione poi al PNRR e l’opportunità che rappresenta per lo sviluppo capillare del Paese: un “boost straordinario” – ha sottolineato Laura Di Raimondo, direttore di Asstel – Assotelecomunicazioni, in forza del quale l’obiettivo comune ad aziende e amministrazioni pubbliche “non può che essere accelerare l’infrastrutturazione fisica del Paese con maggiore capacità di connettività in tutto il territorio”, lavorando inoltre “in maniera congiunta per superare i divari”. “Dobbiamo dotarci di una visione industriale e ridurre le distanze tra noi e l’Europa” – ha aggiunto Di Raimondo, e “abbattere i divari di competitività” e lavorando anche “sull’accelerazione per una cittadinanza digitale che si sviluppi sempre di più”.
All’incontro ha preso parte anche la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, una presenza fondamentale nel riferire – e aiutare a comprendere – l’esperienza dei Comuni davanti all’opportunità rappresentata dal PNRR. “Il PNRR è la sfida per eccellenza – ha detto la sindaca, sottolineando la carenza di “ABC della digitalizzazione” tra gli operatori addetti alle procedure dei bandi e riportando come manchi “un know-how” e “una formazione all’impianto digitale dell’ente, delle procedure e dello svolgimento dei processi”. Una voce, quella della sindaca “combattente” – così ribattezzata da Velardi – che ha richiamato l’attenzione a una “precondizione che non è stata garantita e che ci mette di fronte a una fotografia amara”, di un’Italia “spacchettata e divisa” che “non può correre il rischio di vivere il PNRR come ulteriore elemento di divisione dei territori”. E che, proprio per tale ragione, è necessario pensare a mettere in piedi un’alleanza pubblico-privato, ad oggi vista – ancora – in Italia con “maggiore diffidenza” rispetto agli altri Paesi europei dove invece il modello appare più consolidato.
A tirare le fila con dati a supporto, Michelangelo Suigo, direttore Relazioni Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di INWIT, che ha sottolineato come il dialogo con i territori stia contribuendo a una maturazione della consapevolezza e un’inversione di tendenza del vecchio NIMBY verso l’innovazione del 5G. Secondo un’indagine elaborata dall’Istituto Piepoli per INWIT, “il 57% degli italiani sarebbe d’accordo a un adeguamento dei limiti elettromagnetici al resto d’Europa”, ha riportato infatti Suigo. Un dato che prova l’importanza di lavorare per continuare a “rafforzare questa alleanza con i territori per dare un segno concreto e tangibile di quanto innovazione e digitalizzazione possano contribuire a migliorare la vita quotidiana di tutti noi”.
A chiudere il dibattito, Luigi Ranieri, dirigente del Comune di Bari, nel riportare l’esperienza della Città Metropolitana e del lavoro che la stessa ANCI sta portando nell’innovazione a vantaggio dei Comuni. “Con il PNRR, si sta facendo la più grande operazione di finanziamento ai piccoli Comuni nella transizione digitale – ha detto Ranieri – per fare in modo che tutto il Sistema Paese possa essere livello base di informatizzazione“, sottolineando anche lui da parte sua in qualità di rappresentante locale, l’azione necessaria ad aprire una “collaborazione pubblico-privato”, intesa come “un’alchimia vincente” che consenta di “costruire insieme un futuro più digitale e più alla portata dei bisogni dei cittadini”. Un esperimento già avviato da tempo nella città di Bari dove “abbiamo accolto il 5G e stiamo lavorando con i privati per attivare l’innovazione nelle amministrazioni”, ha spiegato Ranieri riportando alcune delle sperimentazioni in atto (guida autonoma, videomapping e videosorveglianza).
Accelerare sul PNRR e stimolare l’alleanza pubblico-privato: questa la ricetta emersa dall’incontro a Bari. Una tappa che ha definito, ancora una volta, la necessità di mettere il cittadino al centro delle politiche e visioni – siano essere di medio che di lungo periodo – alla luce dell’opportunità da elaborare da qui al 2026. Gli ingredienti ci sono. Appuntamento alla prossima città!