Kevin Kelly dice che i più frequenti argomenti contro l’Intelligenza Artificiale sono dei miti privi di fondamento. Oggi e nelle prossime settimane scopriremo insieme perché.
Una nuova convinzione incomprensibile sull’Intelligenza Artificiale(A.I.), anch’essa sostenuta da poche prove, è che un’intelligenza superiore e quasi infinita può rapidamente risolvere i nostri principali problemi insoluti.
Chi sostiene che l’intelligenza e i progressi che produrrà possano “esplodere” crede nel falso mito che i futuri livelli di progresso siano ostacolati solo da una carenza di intelligenza. Prendiamo la cura del cancro o gli studi sulla longevità. Questi sono problemi che il pensiero da solo non può risolvere. Nessuna intelligenza, non importa quanto straordinaria, può capire come funziona il corpo umano semplicemente leggendo tutta la letteratura scientifica esistente al mondo. Nessuna super A.I. può semplicemente pensare a tutti gli esperimenti presenti e passati sulla fissione nucleare e poi elaborare una fusione nucleare in un giorno. Molto più che pensare, è necessario spostarsi tra il sapere come funzionano o non funzionano le cose. Ci sono tonnellate di esperimenti nel mondo reale – ognuno dei quali produce tonnellate e tonnellate di dati contraddittori – che richiedono ulteriori esperimenti necessari per formare la giusta ipotesi di lavoro. Pensare ai dati potenziali non darà la precedenza ai dati corretti.
Il pensiero è solo una parte della scienza, forse anche piccola. Se vogliamo sapere cosa succede alle particelle subatomiche, non possiamo solo pensarci. Dobbiamo costruire strutture fisiche molto grandi, complesse e difficili da scoprire. Potrebbero esserci fisici mille volte più intelligenti di quanto pensiamo, ma non riuscirebbero a scoprire niente di nuovo senza il Collider.
Per essere utili, le intelligenze artificiali devono essere incluse nel mondo e quest’ultimo spesso determinerà il ritmo a cui avanzano le innovazioni. Senza condurre esperimenti, costruire prototipi, senza i fallimenti o senza un coinvolgimento nella realtà, un’intelligenza potrà pure avere pensieri, ma non risultati. Non ci saranno scoperte istantanee quando apparirà un’A.I. “più intelligente degli umani” e, anche se il tasso di scoperte sarà più veloce, i problemi per essere risolti avranno sempre bisogno di molto più di un’intelligenza.
L’intelligenza da sola non solo non può trovare una cura per il cancro o risolvere i problemi della longevità. Il luogo comune diffusosi tra i Singularitan che una volta creata un’A.I. “più intelligente degli esseri umani” poi improvvisamente lui inventerà a sua volta un AI “più intelligente di se stesso” e così via, quasi diventando una divinità. Non abbiamo alcuna prova che solo pensare all’intelligenza basti a creare nuovi livelli di intelligenza. Questo tipo di pensiero è un mito. Abbiamo molte prove che, oltre ad un gran numero di informazioni, abbiamo bisogno di esperimenti, dati, prove ed errori, di domande fuori dal comune e di cose d’ogni tipo, oltre i confini dell’intelligenza, per inventare nuovi tipi di menti di successo.