Il rapporto tra Unione Europea e digitale è tanto complesso quanto stretto. Da un lato l’Ue cerca di restare al passo con i tempi e prevede politiche e risorse ad hoc, dall’altro prova a regolamentare il settore e a prevedere sanzioni dove necessario. In passato abbiamo approfondito sia il tema della digital transformation, elencando le misure proposte dalla Commissione Europea; sia gli aspetti relativi alla regolamentazione. Non solo regole, dicevamo, anche sanzioni. L’Ue è infatti molto attenta a garantire la concorrenza, soprattutto in un campo dove gli attori economici sono pochi e dispongono di un enorme potere di mercato. Su FOR abbiamo raccontato la vicenda di Google, multata nel vecchio continente per tre condotte che, di fatto, hanno sancito la sua posizione dominante nell’ambito delle ricerche su Internet per i dispositivi mobili che usano come sistema operativo Android. Ebbene, ancora una volta Google fa parlare di sé, stavolta per il servizio Google News. Come è noto, si tratta di un aggregatore di notizie complete e aggiornate riprese dalle principali testate giornalistiche mondiali presenti online e offerto agli utenti di Google.
Google News chiude in Europa?
Come riportato da diverse testate giornalistiche, il colosso di Mountain View ipotizza addirittura di chiudere questo canale a causa delle misure normative adottate in Europa. Facciamo un passo indietro, la scorsa estate la tanto attesa seduta plenaria in cui l’Europarlamento doveva votare la riforma sul copyright (ne abbiamo scritto qui) vide respingere il mandato negoziale proposto in precedenza dalla commissione giuridica. Successivamente, il provvedimento è stato votato dall’aula lo scorso settembre ma contiene due articoli che sono stati oggetto di critiche, l’11 e il 13. Il primo celerebbe una sorta di tassa sui collegamenti ipertestuali, dal momento che le piattaforme digitali dovrebbero concordare con gli editori una licenza annuale per poter condividere i link ai loro articoli. Il secondo stabilisce che le società di informazione, che archiviano e condividono con il pubblico molto materiale soggetto a copyright, devono garantire il rispetto degli accordi preventivamente presi con gli autori per l’uso dei loro contenuti. In caso contrario devono vietarne la disponibilità, operando di fatto una sorta di verifica preventiva per evitare che finisca in rete materiale non autorizzato. Il servizio Google News è dunque coinvolto da queste norme approvate. Richard Gingras, vice presidente di Google News, ha dichiarato al Guardian che la società è preoccupata delle nuove disposizioni normative adottate ma vuole attendere i prossimi sviluppi e quindi l’attuazione in concreto delle misure normative prese, prima di prendere decisioni definitive. Gingras ha ricordato che nel 2014, quando la Spagna adottò un provvedimento analogo, Google News decise di chiudere ma come conseguenza vi fu un calo di traffico di utenti verso i siti di informazione spagnoli. Gingras spera che non si debba arrivare alla stessa conclusione per tutta l’Europa e la società continua il dialogo con le parti interessate in attesa di capire la scelta più conveniente.
di Giusy Russo
Ancora una volta Google fa parlare di sé, stavolta per il servizio Google News. Come è noto, si tratta di un aggregatore di notizie complete e aggiornate riprese dalle principali testate giornalistiche mondiali presenti online e offerto agli utenti di Google.