L’abolizione dei costi di roaming ha rappresentato uno dei più grandi passi nel percorso di integrazione europea dai tempi della creazione dell’Euro.
Dal 15 giugno 2017 è in vigore in tutta l’Unione Europea e nei paesi facenti parte dello spazio economico (Islanda, Norvegia e Liechtenstein) il principio “Roam like at home”, una misura che prevede l’abolizione dei costi extra quando si utilizzano servizi di telefonia mobile dall’estero verso il proprio Paese. Chiamare, inviare messaggi, utilizzare i dati mentre si è in un altro Stato membro, costa ora quanto previsto dal proprio piano tariffario nazionale. Allo stesso modo non si applica un costo extra quando si ricevono chiamate o messaggi.
Questa misura, frutto di due Regolamenti europei (531/2012 e 2120/2015) e passata perlopiù sottotraccia rispetto alla sua portata, ha segnato l’inizio di un passaggio decisivo per la realizzazione del sogno europeo: la creazione di un mercato unico delle telecomunicazioni.
Dopo aver creato l’Unione dei capitali, delle merci e delle persone, si è compiuto lo step nella direzione di avvicinare (virtualmente) i cittadini europei connettendoli tramite lo strumento simbolo dei nostri tempi, permettendo di utilizzare lo smartphone per compiere tutte le attività comuni nella routine quotidiana nelle nostre città.
La distanza geografica non è più un ostacolo insormontabile a causa dei costi di una chiamata o di un messaggio, non siamo più costretti a dosare caratteri e parole per comunicare con affetti lontani. Stessa cosa per chi si trova in un altro Stato per lavoro, superando la dipendenza dalla necessità di una connessione wi-fi per inviare la mail o accedere alla rete. Per il turista prenotare un tavolo al ristorante o chiamare il resto del gruppo in vacanza non ha più un sovrapprezzo, così come l’utilizzo del navigatore, la ricerca di informazioni su un monumento o l’ascolto di musica in streaming.
La misura è al momento ancora imperfetta, in quanto si applica solo a coloro che risiedono temporaneamente all’estero (l’uso del roaming non deve superare l’utilizzo dei servizi che viene effettuato su linea nazionale) e sono ancora previsti costi aggiuntivi per chi chiama dal proprio paese di residenza verso l’estero. In caso di utilizzo ripetuto dei servizi di roaming dall’estero oltre alcune soglie (che separano l’utente temporaneo da quello residente), l’operatore potrebbe iniziare ad applicare sovrapprezzi pari a 3,2 centesimi al minuto per le chiamate vocali e a 1 centesimo per gli sms. Diverso il discorso per i dati, la cui tariffa è stabilita da ogni operatore, ma viene fissato un sovrapprezzo massimo di 7,70 € per Gigabyte, per poi ridursi a 2,50€ entro il 2022.
Le difficoltà persistenti sono causate principalmente dal problema dei costi per gli operatori e dagli scambi di rete tra società telefoniche, che rendono le tariffe ancora elevate rispetto a quelle nazionali sempre più contraddistinte da servizi illimitati e a basso costo (fino al 90% in meno rispetto agli anni ’90). Un secondo ordine di problemi è quello legato al permanere di politiche volte a difendere il mercato domestico e le aziende tlc nazionali, limitando l’ingresso di operatori stranieri che offrono tariffe più vantaggiose, tramite il controllo delle infrastrutture e i costi.
Nonostante queste misure siano in fieri e finora destinate ai viaggiatori o ai lavoratori che effettuano numerose trasferte, più che all’intera collettività, l’impatto non è trascurabile.
Il processo dovrebbe continuare fino a un’ideale unione delle comunicazioni e un mercato unico che superi le barriere nazionali e permetta di scavalcare attraverso un telefono le distanze fisiche, in una comunità di cittadini europei che vivono ogni città come propria. Cittadini che viaggiano, si spostano, lavorano in paesi diversi, hanno relazioni sociali e lavorative sempre più europee e colgono gli effetti del fenomeno Erasmus.
Occorre infine ricordare che le misure intraprese nel corso degli anni nel settore delle telecomunicazioni, e in particolare la liberalizzazione dei servizi, sono state una delle principali storie di successo nella vita dell’Unione, portando a ingenti diminuzioni di costo e permettendo al cittadino di toccare con mano i benefici concreti delle politiche comunitarie.
La direzione è quella giusta, e in attesa di sviluppi continueremo a comunicare grazie ai vantaggi e servizi che la tecnologia offre per superare i problemi di questo tipo.
Dopo l’Unione dei capitali, delle merci e delle persone, si è compiuto lo step nella direzione di avvicinare i cittadini europei connettendoli tramite lo strumento simbolo dei nostri tempi, lo smartphone.