Il World Economic Forum ha previsto che entro il 2025 il 10% del PIL del mondo sarà generato da attività basate sui principi della Blockchain, definita dal The Economist “la prossima grande rivoluzione”. Nelle prossime settimane pubblicheremo un approfondimento basato sull’analisi del Parlamento Europeo su come Blockchain può cambiare le nostre vite.
I pionieri del web hanno immaginato un nuovo ordine sociale composto da organizzazioni più indipendenti, decentralizzate e agili, agevolate dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Alcuni sostengono che i modelli peer-to-peer e commons potrebbero ottimizzare l’uso delle risorse, mentre altri stanno già sviluppando piattaforme cooperative possedute collettivamente e democraticamente dai loro utenti o lavoratori. Blockchain può aiutare queste organizzazioni nello scambio diretto e istantaneo dei dati o delle proprietà, nella realizzazione di bilanci, nell’esecuzione automatica dei contratti o nei processi decisionali di un’organizzazione, tutto in forma trasparente e crittografata. Possono così comparire nuove organizzazioni a base Blockchain, quindi, ma questo cosa può significare per la società europea?
Le organizzazioni autonome decentrate (DAO) possono essere viste come un insieme di smart contract, che culminano in una successione di regole di governo automaticamente applicate ed eseguite tramite Blockchain. Una DAO potrebbe essere controllata dall’uomo o solo da algoritmi ma livello di autonomia e di autosufficienza che le DAO raggiungeranno resta ancora da stabilire. La DAO più completa, chiamata ‘The DAO’, non è del tutto autonoma, anche se è realistico pensare ad un futuro in cui le DAO saranno quasi completamente indipendenti dall’intervento umano, e saranno in grado di controllare le proprie risorse e interagire con altri esseri umani e non umani, come altre DAO. Ad esempio, una DAO potrebbe gestire un’auto a guida automatica che funge da taxi 24 ore al giorno. Questa funzionalità genererebbe redditi che ripagherebbero il combustibile utilizzato, le riparazioni effettuate e le assicurazioni necessarie riuscendo a risparmiare soldi per sostituire il veicolo qualora non sia più utilizzabile.
In una DAO, la cooperazione tra persone e quella tra organizzazioni può poggiarsi non su un’autorità centrale o sulle forze di mercato, ma sul consenso crittografico e sulla trasparenza. Gli smart contract sulla Blockchain hanno il potere non solo di lasciare traccia di un documento a prova di manomissione, ma di eseguire anche automaticamente e autonomamente operazioni quotidiane, come l’accesso ai beni e alle costruzioni, allocare attività, gestire le condivisione e i diritti di voto, o facilitare la distribuzione del profitto o la trasmissione dei micropagamenti.
È stato suggerito che la tecnologia blockchain potrebbe favorire la nascita una nuova generazione di organizzazioni che potrebbero cambiare la dinamica economica e di potere dei tradizionali enti centralizzati. Ad esempio: una piattaforma di social media di proprietà dei suoi utenti che si valutano reciprocamente e vengono automaticamente premiati per i loro contributi, un’app di ride-sharing di cui i conducenti condividono la proprietà e gestiscono le operazioni quotidiane o una comunità, come Steem-it, di cui gli utenti sono anche azionisti, laddove i principi e il processo decisionale sono distribuiti in modo trasparente.
Blockchain può essere utilizzata per sviluppare strutture decentralizzate all’interno delle organizzazioni. Ma allo stesso tempo, usare Blockchain per ogni transazione potrebbe limitare flussi di informazioni che prima erano liberi. La supervisione e il controllo dell’accesso ad ogni trasferimento di asset o contenuti potrebbero portare a maggiori reclami sulla proprietà intellettuale e a soffocare l’innovazione e l’ingresso di nuovi player. Eliminando la gestione centralizzata, le DAO potrebbero eliminare gli errori e la corruzione introdotti dall’uomo trasferendo la fiducia tradizionale ai techno-social network. Alcuni sostengono che questo meccanismo potrebbe portare a nuove forme di azione collettiva democratica, trasformando gli approcci di governance dall’alto che vengono criticati per la loro inflessibilità, opacità, lentezza e deficit democratico.
The DAO ha raccolto più di 100 milioni di euro nella più grande campagna di crowdfunding mai esistita, che è stata un mix tra un sito di crowdfunding e un fondo di venture capital basato sugli smart contract di Ethereum. I finanziatori potevano votare per prendere tutte le decisioni, dalle nomine ai licenziamenti fino al finanziamento dei progetti. Nel giugno del 2016 però, un attacco ha sfruttato le debolezze del codice di The DAO per appropriarsi di quasi un terzo delle sue risorse, scatenando una controversia nella comunità su quali sarebbero stati i passi successivi. Le opzioni scelte sono state: congelare i fondi presenti sul conto, per ripristinare l’equilibrio originale, o non fare niente. Da una parte, dal momento che chi ha attaccato ha sfruttato una debolezza del codice, si potrebbe sostenere che il lo smart contract alla base di The DAO non era stato violato e che modificare la catena di controllo di The DAO avrebbe minato la fiducia pubblica nel principio di immutabilità della catena di controllo. D’altra parte, l’attacco è andato chiaramente contro lo spirito del contratto. In ogni caso, l’incidente ha portato alla luce le vulnerabilità dell’organizzazione e ha messo alla prova le basi ideologiche della comunità di sviluppo della blockchain.
La resistenza ad usare le strutture legali esistenti ha portato a richieste di meccanismi più sofisticati o alternativi, come lo sviluppo di sistemi di reputazione o meritocratici che incentivino la partecipazione o l’adozione di norme condivise e standard etici. Tuttavia, il funzionamento autonomo di tali organizzazioni solleva anche dalle preoccupazioni per la delega e la regolamentazione attraverso gli algoritmi. Alcuni sostengono che una governance distribuita attraverso un codice implichi ancora dei doveri morali o alcune responsabilità comunitarie per intervenire sulle decisioni cruciali, mentre altri stanno lavorando per l’incorporazione dei valori umani e la volontà generale dei cittadini nei contratti sociali algoritmici.
Le DAO, come molte iniziative che si basano sulla blockchain, vivono in una zona grigia normativa che non può offrire garanzie di accountability, protezione o responsabilità, in particolare quando non sono esplicitamente fondate sui sistemi giuridici esistenti. C’è anche una preoccupazione legale sulle equity offering nelle crypto company. Operando al di fuori di un quadro normativo, le organizzazioni a base Blockchain, che non sono incorporate o legalmente riconosciute, possono essere a rischio, sia di frode sugli investimenti che per attacchi dolosi e i loro membri, in quanto partner, potrebbero esserne responsabili. Alcuni hanno richiesto una maggiore vigilanza e trasparenza nel processo decisionale algoritmico e nella definizione dei modelli interattivi. La complessità degli avanzati algoritmi rende però difficile anche per gli sviluppatori sia comprendere appieno le proprie regole di governo sia verificare la loro conformità legale, ad esempio con leggi anti-discriminazione e trasparenti. Le organizzazioni che funzionano e fanno rispettare le regole automaticamente potrebbero anche sfidare le nozioni tradizionali di personalità giuridica, agenzia individuale e di responsabilità.
Le DAO potrebbero essere anche programmate per il commercio di prodotti illeciti o prodotti vietati. Anche laddove l’anonimato non è garantito, una struttura efficiente, automatica e distribuita nella blockchain potrebbe rendere difficile far rispettare la legge. Chi è vittima di un crimine da parte di una DAO può anche trovare difficoltà nel chiedere i danni o ottenere un’ingiunzione contro le DAO dannose, laddove la possibilità di prendere in tali misure non è specificamente codificata all’interno della sua struttura.